ItaliaOggi, 8 luglio 2021
A Praga bevono tutti l’acqua italiana
Praga è il fulcro. La capitale boema è catalizzatrice di intelligenza italiana già dal Rinascimento. Tanti i segnali, a partire dalla strada Vlaská, la «Via Italiana»; le botteghe attorno a Piazza di Malá Strana, oggi «Piazza degli Italiani». Le interazioni culturali con l’Italia sono numerose, da Boena Nmcová a Kafka. Da Milan Kundera e Jaroslav Seifert fino a Vaclav Havel. Le imprese italiane a Praga e in Cechia sono molte e riunite nella Camera di commercio italiana, ma quella che più ha fatto la storia recente è la Mattoni 1873, l’acqua minerale più bevuta dai cechi. È stata la spinta di un impero mitteleuropeo dell’acqua minerale che oggi si estende ai Balcani. È infatti veneta la famiglia proprietaria del Gruppo, leader delle acque minerali e delle bibite analcoliche in Europa centro-orientale.
I Pasquale tra gli anni settanta e novanta a Cittadella hanno portato al successo il marchio Acqua Vera. Per poi spostare, negli anni dopo il crollo del muro di Berlino, il business in Repubblica Ceca, acquisendo il marchio, le fonti e gli impianti di Mattoni 1873. Che è la fonte valorizzata da un imprenditore di origine italiana, Heinrich Mattoni. E oggi, acquisizione dopo acquisizione nell’ex impero austroungarico, i Pasquale sono a capo di un gruppo che ha 52 marchi, fattura oltre 500 milioni, impiega 3.200 dipendenti in undici siti e produce ogni anno miliardi di bottiglie di acqua e bibite.
Repubblica ceca innanzitutto, dove si trova la fonte storica di Mattoni1873 nella cittadina termale di Karlovy Vary, e poi Slovacchia, Ungheria, Austria. E ora anche i Balcani. In Serbia si è infatti perfezionata poco più di un anno fa l’ultima acquisizione del gruppo, in jv con PepsiCo, della storica acqua minerale Knjaz Milos, che detiene la quota di mercato principale anche nelle aree a influenza serba di Bosnia, Montenegro e Macedonia del Nord. Mentre in Bulgaria, oltre a un impianto di imbottigliamento in licenza con PepsiCo già operativo, il gruppo ceco punta ad acquisire un altro produttore di acque minerali.
La strategia per tutti questi paesi è quella di entrare dalla porta principale, acquisendo il leader di mercato. «In questi paesi ci sono pochi player, quindi conquistare una quota di mercato significativa acquisendo un operatore locale è più agevole rispetto a contesti più complessi», osserva Alessandro Pasquale, a.d. del Gruppo Mattoni1873, figlio di Antonio, uno dei tre fratelli fondatori di Acqua Vera. «Immaginare di fare la stessa cosa in grandi paesi come Italia, Francia, Germania, che sono mercati nazionali maturi ma anche molto più frazionati, richiederebbe diverse acquisizioni, tempi più lunghi e capitali ancor più rilevanti. Per il momento non ci stiamo pensando».
Alessandro Pasquale, nel frattempo, è diventato anche vice presidente della federazione europea delle industrie di settore EFBW. E osserva che ciò che accomuna l’intero settore europeo è la spinta verso la sostenibilità, con la promozione di leggi e pratiche che aumentino la raccolta e il riciclo delle confezioni in plastica e in vetro secondo i principi dell’economia circolare. «Ci sono due modi di gestire gli imballaggi per l’acqua minerale e le bibite: uno sono i contenitori sulla strada e la raccolta porta a porta, l’altro è il deposito dove è il consumatore stesso a riportare l’imballaggio vuoto. E la nostra politica come Mattoni1873 è più per la seconda opzione».