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 2021  luglio 07 Mercoledì calendario

Morgan, direttore a 14 anni

Tutto è musica – rigorosamente classica – nella vita di Morgan Icardi, 14 anni, torinese, dal prossimo settembre il più giovane allievo nel corso per direzione d’orchestra nel triennio accademico della scuola civica Claudio Abbado di Milano. Il resto, scompare: «È una passione avvolgente e totalizzante – racconta, in una pausa delle sue 7-8 ore giornaliere al pianoforte – ci spendo tutto il mio tempo». A suonare e ascoltare: «Se mi chiede il nome di un gruppo pop o rock attuale non ne ho idea. Conosco i Beatles e gli Ac/Dc, ma solo perché mio papà è un rockettaro, e me ne parlava». L’idolo si chiama Mozart, con le cui musiche ha fatto il suo primo cd – doppio, da pianista e direttore d’orchestra, più un dvd – uscito a fine giugno. Si chiama «Mozart across boundaries», prodotto da Musica Viva/Egea Music. Vuole far conoscere la musica classica ai giovani come lui: «Molti mi scrivono per dirmi che hanno scoperto un universo nuovo, meraviglioso». Del resto, su Facebook ha oltre 200 mila follower. 
Dunque, Mozart: «Mi piace per l’ordine che ha nella sua complessità – dice Morgan – e per quella sua capacità di portare la bellezza della musica a tutti. Anche chi si intende meno, la trova molto piacevole, orecchiabile. E ha il potere di unire le persone e attraversare i confini». Come è capitato a lui, visto che tutto iniziò negli Stati Uniti, dove il papà, Guido, era per lavoro: incontro con il pianoforte (casuale) a Seattle, città non banale nella storia della musica, anche se tutt’altro che classica, quando aveva 5 anni; prime esibizioni a Los Angeles, dove studiava al Silverlake conservatory of music. «Eravamo a casa di amici e una mia coetanea seguiva una lezione di pianoforte: rimasi affascinato dallo strumento». A prima vista: «Ho scelto il piano per la sua estensione, quella che non hanno gli archi. Noi pianisti lo guardiamo come fosse un’orchestra». In Italia continua gli studi, e con la docente e pianista Anna Maria Cigoli prepara la carriera concertistica: «Lei mi ha spalancato un mondo». Talento da enfant prodige, anche a fiducia in sé non siamo messi male: «Ci lega – aggiunge, parlando di Mozart – il fatto che lui ha iniziato a comporre da piccolo». E Amadeus sia, anche nel cd: dalla Sonata No. 8 in La minore alla Fantasia in Do minore, passando per la Sinfonia No. 29 in La maggiore, «alcune delle pagine più impegnative del repertorio, per espressività e tecnica». 
La passione per la direzione d’orchestra arriva nel 2019, mentre suona il Rondò in La maggiore K 386, al festival Mozart dell’Ateneu di Bacau: «Durante i concerti, a me e a chi mi stava vicino è apparso come i movimenti delle mani andassero ben oltre la tastiera, quasi a voler avere una relazione diretta con gli orchestrali, che va oltre la partitura. Così ho iniziato a dirigere, in modo del tutto naturale, come se fosse sempre stata parte di me». Nello stesso anno partecipa al Todi festival, dirigendo il Collegium Tiberinum nel Divertimento K 138 di Mozart. Sa che il talento non basta: «L’anno scorso facevo il corso pre-accademico, una volta alla settimana, a Milano, a giugno ho dato l’esame per l’accademia». A Torino, invece, segue (da privatista) il liceo musicale Cavour. La direzione d’orchestra gli ha spalancato altri orizzonti, ma il centro di gravità resta uno: «Sto cominciando a studiare e dirigere Brahms e Stravinskij, ma per un paio d’anni mi voglio focalizzare sul repertorio di Mozart». Il sogno di poter dirigere, un giorno, una delle grandi orchestre, non svuota il cassetto dei desideri: «Ogni tanto ho fantasticato di comporre, ma per adesso mi sto concentrando sui grandi della musica classica».