il Fatto Quotidiano, 6 luglio 2021
Per Glovo una multa da 2,6 milioni
L’algoritmo con cui Glovo stila la classifica di affidabilità dei suoi rider viola le norme sulla privacy. L’ennesima batosta alle app del food delivery la suona il Garante per la protezione dei dati personali: sanzione da 2,6 milioni di euro alla piattaforma spagnola presente in molte città italiane. “G rav i” gli illeciti accertati: “La società non aveva adeguatamente informato i lavoratori sul funzionamento del sistema e non assicurava garanzie sull’esattezza e correttezza dei risultati dei sistemi algoritmici utilizzati per la valutazione dei rider. Non garantiva nemmeno procedure per tutelare il diritto di ottenere l’intervento umano, esprimere la propria opinione e contestare le decisioni adottate”. Glovo ha provato ad appigliarsi all’accordo di comodo firmato con l’Ugl – che consacra il sistema del lavoro autonomo – per svincolarsi dall’applicazione dello Statuto dei lavoratori. Il Garante ha ribadito che quel contratto non è valido, quindi va applicata la normativa sul lavoro dipendente anche in riferimento alla protezione dei dati personali e all’obbligo di accordo sindacale per i controlli a distanza delle prestazioni.