Il Sole 24 Ore, 6 luglio 2021
Lo shopping dei big esteri a Piazza Affari
Shopping. Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana IMAGOECONOMICA La grande liquidità internazionale fa rotta su Piazza Affari per rilevare e portare via dalla Borsa italiana alcune delle sue storiche quotate. Questa volta è stata la volta di Reno De Medici, società tra i leader in Europa nella produzione di cartoncino a base riciclata, finita nel radar del colosso internazionale degli investimenti, Apollo Global Management.
I fondi Apollo acquisteranno circa il 67% del capitale di Rdm dai due maggiori azionisti, ossia Cascades e Caisse de depot et placement du Quebec, ad un prezzo di 1,45 euro per azione, con un premio del 24% rispetto al prezzo medio ponderato per i volumi scambiati negli ultimi 90 giorni. A seguito del perfezionamento dell’operazione, Apollo promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni residue finalizzata al delisting della società.
Quest’ultima operazione arriva subito dopo le Opa (con annessi delisting) su altre società appartenenti a svariati settori. In molti casi le offerte sono state lanciate, con l’accordo dell’azionista di controllo, per avviare una nuova fase di crescita, anche tramite acquisizioni. È il caso dell’offerta, partita ad inizio anno, del private equity internazionale Bc Partners su Ima, tra le principali aziende internazionali specializzate nel processo di confezionamento di prodotti farmaceutici, alimentari, cosmetici, tabacco, tè e caffè.
L’operazione è stata effettuata in alleanza con l’azionista di controllo, cioè la famiglia Vacchi, ma ha portato Piazza Affari a perdere una delle poche multinazionali italiane quotate. Il nuovo socio di minoranza è ora intenzionato ad appoggiare l’espansione dell’attività dell’azienda, colosso da 1,6 miliardi di fatturato e oltre 6mila dipendenti nel mondo.
Nel maggio scorso ha invece detto addio alla Borsa un’altra delle storiche società quotate, cioè Astm della famiglia Gavio. L’Opa sulla holding infrastrutturale è stata lanciata da un veicolo che fa capo alla stessa famiglia Gavio e al fondo francese Ardian ed è focalizzata a sostenere la futura attività di M&A con lo sguardo all’Europa, al Brasile e agli Stati Uniti.
Situazione simile per Massimo Zanetti Beverage, multinazionale del caffè che si era quotata nel 2015 a 11,6 euro e che alla fine dello scorso anno è stata delistata dall’azionista di controllo, la famiglia Zanetti, a un corrispettivo di 5,50 euro rivisto in rialzo rispetto agli iniziali 5 euro.
È invece in corso di svolgimento e terminerà domani l’Opa lanciata su Sicit, società quotata sullo Star del MTA, attiva nel settore agrochimico. Le adesioni sono ferme al 42%: l’offerta, che è stata motivo di scontro sulla congruità del prezzo con gli azionisti di minoranza, è stata lanciata da Intesa Holding, già azionista di riferimento, e dal fondo Nb Renaissance. Oggi è anche l’ultimo giorno per rivedere al rialzo il prezzo.
Un altro grande filone è stato quello dei “gioielli” italiani acquistati da gruppi finanziari internazionali e multinazionali estere. È il caso dell’offerta, iniziata il 14 giugno per terminare il 2 luglio, su Isagro, che ha portato Crop Demetra, società interamente controllata dalla multinazionale statunitense Gowan Company, a detenere complessivamente il 91,11% dell’emittente. Volge al termine, con l’offerta residuale, anche l’Opa su Guala Closures da parte di Special Packaging, veicolo che fa capo al gruppo Investindustrial.
Era invece una delle «public company» più corteggiate a Piazza Affari il gruppo Cerved, fino all’offerta lanciata dalla britannica Ion Group dell’imprenditore Andrea Pignataro a un prezzo di 9,5 euro: l’Opa è ancora in corso e il prezzo si mantiene per ora in Borsa al di sopra (9,81 euro) di quello definito dall’acquirente.
È ancora in via di svolgimento anche l’Opa a 2,85 euro sul gruppo Retelit da parte del fondo infrastrutturale spagnolo Asterion, che punta a cogliere un’opportunità strategica per entrare nel mercato italiano delle telecomunicazioni con una piattaforma digitale indipendente. Diverso il caso del Creval, la banca valtellinese che è stata oggetto di un’offerta da parte dell’azionista francese Crédit Agricole. La la banque verte ha chiuso l’offerta con adesioni sopra il 90%.
Tornando all’Opa su Reno De Medici, il veicolo Rimini BidCo, società di nuova costituzione controllata dai fondi Apollo, e i due maggiori azionisti di Rdm, ossia Cascades (che ha avuto come advisor Rothschild) e Caisse de depot et placement du Quebec, hanno sottoscritto due distinti contratti di compravendita di partecipazioni che prevedono l’acquisto per un esborso complessivo di oltre 365 milioni. Rimini deterrà a quel punto il 67% del capitale dell’emittente, e sarà pertanto tenuta a promuovere un’Opa obbligatoria su tutte le azioni residue di Rdm, al più alto prezzo per azione pagato ai venditori. L’offerta è finalizzata al delisting e nel caso in cui non dovesse essere realizzato al termine e per l’effetto dell’offerta obbligatoria, il delisting potrà essere realizzato mediante fusione dell’emittente in Rimini o in un’altra società controllata dai fondi Apollo.