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 2021  luglio 05 Lunedì calendario

Da Colao a Ghedina, a pedali sulle Dolomiti

Alle prime luci dell’alba la val Badia già brulica di ciclisti che si preparano alla partenza, uscendo da alberghi, appartamenti e garnì. Dopo un anno di attesa, riparte la Maratona ed è il primo evento sportivo dell’era post-lockdown che coinvolge quasi seimila partecipanti, tutti con certificato di negatività al Covid. Start alle sei e mezza, sotto un cielo carico di nubi che poi, fortunatamente, si dissolvono lasciando spazio a un tiepido sole. Siamo a La Villa, proprio davanti alla Gran Risa, la pista dove a dicembre si tengono le gare di sci di Coppa del mondo. 
Apre le danze il patron della corsa Michil Costa che percorre il primo tratto fino a Corvara appollaiato su un ciclo d’epoca con l’enorme ruota anteriore. Poi atleti di tanti sport, ex ciclisti, imprenditori e tantissimi appassionati comuni che approfittano di questa giornata nella quale le strade delle valli dolomitiche sono solo per loro, senza macchine e moto. 
Si gira attorno al massiccio del Sella, nel cuore delle terre ladine, su e giù per i passi che hanno fatto la storia del ciclismo e sotto alcune delle cime più belle del mondo, dal Sassolungo alle Tofane. Passo Campolongo, che divide la Val Badia da Arabba; poi Pordoi, Sella e Gardena per tornare in Val Badia. A Corvara termina il percorso Sellaronda, il giro attorno al Sella. Ma i più forti continuano affrontando nuovamente il Campolongo per raggiungere altri mitici valichi sui quali si è scritta la storia del Giro d’Italia: Falzarego, Giau, Valparola. Da un minimo di 1780 metri di dislivello e 55 chilometri (il Sellaronda classico) a un massimo di 4230 metri e 138 km per il percorso Maratona. 
Partono forte gli atleti delle due ruote come Paolo Bettini, ma anche quelli di altri sport. Lo slalomista Manfred Moelgg transita al passo Campolongo tra i primi quaranta. Poi deve rallentare e alla fine confessa: «Beh, sciare è meno faticoso!». Pedalano con foga il discesista Kristian Ghedina e le giovani promesse in slalom e gigante della Badia, Manuel Ploner e i fratelli Zingerle, Alex e Hannes. Poi i fondisti Christian Zorzi e Federico Pellegrino, campione del mondo; il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani, l’alpinista Barmasse Hervé, l’influencer Johanna Maggy. Ma anche tanti imprenditori e dirigenti d’azienda si fanno rispettare: il ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao e l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace. Entrambi si sono complimentati per l’organizzazione dell’evento. «E grazie anche agli scienziati che con i vaccini ci hanno consentito di partecipare in sicurezza», ha detto Starace. Quindi Matteo Arcese, Fausto Pinarello, Laura Colnaghi, Alberto Sorbini (Enervit) Andy Varallo (Dolomiti Superski). 
Grazie all’irrefrenabile spinta del presidente della Maratona Costa e del direttore Claudio Canins, la manifestazione è sempre più verde. Maglie e gilet prodotti da bottiglie di plastica scartate, e grande uso di materiali riciclati. Complessivamente uno sforzo imponente, con 1500 volontari, in parte gli stessi maestri di sci che d’inverno prestano la loro opera durante le gare di coppa del mondo. nei ristori lungo il percorso sono stati offerti novecento litri di tè, una tonnellata e mezza di banane, quasi seimila bistecche e salsicce. 
La Maratona è anche un’occasione per lanciare altri eventi. Dalla raccolta di fondi per aiutare gli orfani di guerra in Afghanistan, alla onlus Alex Zanardi Bimbingamba che realizza protesi per bambini che hanno subito amputazioni. Da Corvara è partita pure la seconda edizione di Obiettivo tre, una staffetta di 70 atleti paralimpici che proseguiranno poi per raggiungere in tre settimane la Sicilia.