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 2021  luglio 05 Lunedì calendario

Storia di Villa Corallina

Alla fine si torna sempre lì. Ogni volta che c’è una svolta, una fase delicata, una decisione da prendere il Movimento si rifugia nel suo ombelico. Che ha un nome e un luogo precisi: Villa Corallina a Marina di Bibbona. Il buen retiro di Beppe Grillo in Toscana – una villa su due piani con otto camere da letto, sette bagni, un parco privato di 5 ettari – ha finito negli anni per essere il vero centro nevralgico delle decisioni dei Cinque Stelle, ha soppiantato con il tempo le stanze di via Morone, a Milano, legate prima alla Casaleggio Associati poi a Rousseau ed è riuscita a tenere testa ai palazzi romani. 
La cena di venerdì sera tra il garante, Roberto Fico e Luigi Di Maio, che è servita a rompere gli indugi e a lanciare una proposta di mediazione per salvare la rifondazione contiana del M5S grazie al comitato dei sette saggi, è solo l’ultimo atto di una serie di svolte che hanno avuto un comun denominatore: Grillo e Villa Corallina. La casa toscana del garante sembra essere nella fenomenologia dell’universo penstastellato il luogo delle transizioni.
Già subito dopo il trionfo alle Politiche nel 2013 il padre nobile del M5S aveva posto le luci della ribalta in Toscana, dribblando tutti i media completamente mascherato. La villa – concepita negli anni Venti e che ha un accesso diretto sulla spiaggia (ed è dotata anche di piscina e sauna) – è il teatro delle vicende pentastellate, salvo nei periodi in cui lo showman la dà in affitto (per alcuni anni è stata noleggiata per una fetta d’estate dallo stesso cliente) a quasi 13 mila euro alla settimana. Nel 2014 quello che all’epoca era il capo politico del M5S si era rifugiato qui dopo la cocente sconfitta alle Europee. Era l’anno del Maalox, preso ironicamente per digerire la battuta d’arresto contro il Pd di Matteo Renzi. Il M5S era sceso dal 25 al 21%. Grillo aveva molti pensieri sulla sua leadership, da lì a sei mesi avrebbe accolto l’idea di Alessandro Di Battista di dar vita a un direttorio. Ai cronisti che lo inseguivano si presentò sulla spiaggia con in testa una sorta di corona di spine (in realtà erano alghe intrecciate). L’anno dopo, sulla spiaggia antistante la villa, annunciò al Corriere la volontà (per la prima volta) di farsi un po’ da parte. «Se andrò in tour? Non come prima, ho dei sostituti meravigliosi». Era il preludio del suo passo di lato, una mossa da cui poi farà dietrofront per aiutare il Movimento in difficoltà dopo la morte di Gianroberto Casaleggio.
Ancora una volta è sempre Marina di Bibbona a segnare il cambio di passo. Ospita Di Battista a Villa Corallina e con lui torna sul palco nella vicina San Vincenzo: è il no alla riforma costituzionale di Renzi. Ma soprattutto è il suo ritorno in prima linea. Con la vittoria alle Politiche, il garante si defila. Tuttavia nei momenti chiave la casa torna a essere il faro dell’azione del Movimento. Il buen retiro d’altronde è meta di pellegrinaggio dei big del Movimento anche quando i Cinque Stelle sono al governo. Anzi, diventa il luogo – nell’agosto 2019 – in cui viene sancito in un summit con tutti i principali esponenti M5S – da Di Maio a Fico, da Davide Casaleggio a Paola Taverna – lo strappo da Salvini. Qui Grillo registra anche il video della svolta pro-dem. Anche Giuseppe Conte è stato a Villa Corallina. Era solo lo scorso marzo, erano passati pochi giorni dall’investitura ufficiale dell’ex premier come nuovo leader all’Hotel Forum. L’avvocato e Grillo avevano discusso sulla spiaggia della rifondazione del Movimento: altri tempi, stessi luoghi.