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 2021  luglio 03 Sabato calendario

Se Malika non è Malika

Sono i social a fare il cretino o è il cretino che si è fatto social? Ieri raccontavamo anche qui la storia di quella Malika criticata per avere sperperato in beni di lusso i soldi ricevuti in beneficenza. Molti hanno scritto per manifestarle indignazione o solidarietà. Il problema è che lo hanno fatto alla Malika sbagliata. Non a Malika Chalhy, ma a Malika Ayane, la cantante, che a un certo punto è dovuta intervenire personalmente per specificare l’ovvio, e cioè che non detiene il monopolio del suo nome. Sarebbe bastato leggere due righe qualsiasi di un qualsiasi articolo sull’argomento per rendersi conto che l’identikit della protagonista – una studentessa ventenne cacciata di casa perché lesbica – non collimava con quello della Ayane, anche perché a nessuno verrebbe in mente di raccogliere fondi per mantenere una popstar. Sono state l’impulsività e la superficialità a produrre quella reazione inconsulta? Verrebbe quasi da sperarlo, se non fosse che nei messaggi ci sono riferimenti espliciti alla storia della ragazza. Chi ha scritto alla Ayane pensa seriamente che la famosa cantante che esordì a Sanremo nel 2009 abbia vent’anni e si sia appena comprata una Mercedes con i soldi degli italiani. Tutto perché si chiama Malika. Se ad acquistare la vettura fosse stato un ragazzo di nome Eros, avrebbero insultato Ramazzotti.
Tornando al dilemma iniziale, proverei a cavarmela così: il cretino preesiste all’invenzione dei social, ma di certo ne ha tratto giovamento.