la Repubblica, 3 luglio 2021
Chiara Gualzetti è morta in pochi secondi
BOLOGNA – Si è accanito sul corpo anche quando era privo di vita. Domenica mattina a Monteveglio (Valsamoggia), l’assassino ha infierito su Chiara Gualzetti prendendola a calci in testa dopo averla uccisa a coltellate. Sono particolari raccapriccianti quelli emersi dall’autopsia che si è svolta ieri all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Secondo gli accertamenti dei medici legali, a cui hanno preso parte anche i consulenti della famiglia, la sedicenne è morta quasi subito per i due colpi mortali inferti al petto in rapida successione. La lama del coltellaccio da cucina usato dal killer le ha perforato i polmoni. L’esame ha sostanzialmente confermato la dinamica raccontata dallo stesso sedicenne durante la confessione. Chiara è stata raggiunta da un primo fendente mentre era girata di spalle e leggermente chinata in avanti. Un colpo al petto mentre il carnefice le stava dietro: con la mano sinistra le tappava la bocca mentre con la destra la pugnalava. Cinque coltellate in tutto nell’arco di pochi secondi. Dopo, per sua stessa ammissione (il dato è confermato dai primi riscontri), forse non convinto fosse morta, ha iniziato a prenderla a calci: «Mi sono stupito di quanto potesse resistere il corpo umano prima di morire», dirà poi ai carabinieri. E anche all’amica a cui ha mandato un messaggio vocale dopo il delitto ha annunciato: «L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede. Ho fatto delle foto». Il legale della famiglia di Chiara, Giovanni Annunziata, ha spiegato che, «stando alle prime risultanze, emerge chiaramente che l’intento era senza dubbi quello di uccidere». E che il suo obiettivo fosse quello di assassinare Chiara lo ha ammesso il killer stesso: «Me lo ha detto il demone di ucciderla»; «Mi stava sempre appiccicata»; «Mi si accollava».
Sul fronte investigativo prosegue il lavoro dei carabinieri della comando provinciale di Bologna e della Compagnia di Borgo Panigale. Gli investigatori hanno sentito quasi tutti i coetanei e gli amici dell’omicida e di Chiara riuscendo, grazie alla loro collaborazione, a ricostruire le chat che il sedicenne aveva cancellato nelle ore del delitto. Un lavoro certosino dal quale, secondo gli specialisti, è possibile ricostruire ulteriormente il profilo dell’assassino. Nella loro casa di Monteveglio, a poche centinaia di metri dal parco deve lunedì è stato trovato il corpo senza vita della figlia, i genitori di Chiara, Vincenzo e Giusi, non riescono a darsi pace. Ieri sulla loro pagina Facebook hanno postato un annuncio per cercare immagini video «di coloro che hanno percorso le strade di Monteveglio e d’intorni domenica mattina». Sembra non siano convinti del fatto che il ragazzo abbia agito da solo, e che sia stato “aiutato”. L’ipotesi è però smentita dagli inquirenti.
Intanto il sindaco di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i Gualzetti a sostenere le spese legali (raccolti 10mila euro). Poche ore dopo lo stesso sindaco è dovuto intervenire a seguito delle insinuazioni di alcuni haters. Cattiverie a cui hanno risposto anche i genitori della ragazza: «Sono squallide osservazioni che non fanno altro che peggiorare uno stato d’animo oramai pessimo».