il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2021
Savoretti, la guerra degli eredi
A Portofino, dove ogni villa ha spesso il nome di un proprietario famoso, la chiamano ancora con i nomi dei vecchi proprietari: Villa Savoretti. Giuseppe e Guido Savoretti, sono rispettivamente zio e padre di Jack Savoretti – rockstar italo-britannica scoperta da Bruce Springsteen – e figli di Giuseppe, medico partigiano che a poco più di vent’anni, nel 1945, firmò la resa dei nazisti a Genova. Quell’immobile, venduto a 6 milioni di euro a un avvocato d’affari di Milano, è diventato l’ultimo terreno di scontro di una delle guerre ereditarie più famose della Liguria: la lotta tra i discendenti del miliardario Max Oberti e della vedova Valeria Rosini. Una guerra senza esclusioni di colpi che, pochi giorni fa, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di un alto magistrato: Gian Rodolfo Sciaccaluga, ex presidente dei tribunali di Savona, Alessandria e Chiavari. È accusato di varie operazioni illegali per spodestare i Savoretti e dirottare la villa sull’asse ereditario della suocera, Rita Bovone.
Nel 2008 Sciaccaluga guida il tribunale di Alessandria. Senza dichiarare il conflitto di interessi, affida la causa della suocera a un giudice onorario, Alfonso Matarazzo: “Non sapevo ci fosse dietro lui, anche se lo avevo immaginato…”, dice in un’intercettazione “era già chiacchierato, quello ne aveva fatte più di Bertoldo… è venuto fuori un puttanaio… false udienze, falsi testamenti… non avevo esperienza, era un gioco più grande di me… E lui mi faceva paura…”. Matarazzo è un precario della giustizia. “Gli portai la bozza di sentenza, lui mi diede un foglio dattiloscritto e mi disse: ‘Ecco cosa devi scrivere’”. Un verdetto favorevole alla suocera, sulla base di una scrittura privata del ‘68. La sentenza, però, puzza. E sul caso apre un’inchiesta la Procura di Milano, che nel 2020 ha ottenuto il rinvio a giudizio del magistrato per concussione.
Gli accertamenti portano Sciaccaluga ad abbandonare la magistratura. Ma il pallino dell’eredità rimane. E nel 2017 arriva un altro colpo di scena: un testamento del 2008, fino a quel momento segreto, assegna la villa a una società di Monaco, la Pulcher Sci (annullandone potenzialmente la vendita). Ma chi c’è dietro la Pulcher? I pm di Genova Francesco Pinto e Silvia Saracino risalgono a tre prestanome che riconducono tutta l’operazione, ancora una volta, a Sciaccaluga (e a professionisti radicati nelle stesse città in cui il magistrato è stato presidente di tribunale): Elisa Porta, avvocato di Alessandria che fa pubblicare il testamento; Maria Troisi, commercialista di Savona, domiciliataria della Pulcher; la badante Liliana Teodorescu, amministratrice a sua insaputa della Pulcher e proprietaria di terreni a Portofino e Santa Teresa di Gallura. Teodorescu è la badante della famiglia Sciaccaluga. Pagata in nero, viene convinta a firmare le carte con la promessa che si tratta di un contratto di lavoro. Sciaccaluga è indagato per intestazione fittizia di beni e falso insieme alla moglie Iole Oberti e al figlio Michele, che devono rispondere anche di ricettazione. Su Sciaccaluga ora incombono anche mezzo milione di euro di spese legali, accumulate in varie cause. Un conto finora non saldato: i beni di famiglia sono protetti da un trust.