ItaliaOggi, 3 luglio 2021
Periscopio
Vivi come se domani potessimo ridiventare zona rossa. Marco Pozza.
Se non andasse al Quirinale Draghi ci vedrei bene Pierferdinando Casini perché è un grande politico e una persona molto intelligente. Farebbe molto bene all’Italia. Carlo Rossella (Alessandro Rico). La Verità.
Nel M5s non c’è democrazia interna. La storia del Movimento è una storia di continue espulsioni, dimissioni e liti furibonde tutt’ora in svolgimento. Cesare Cavalleri. Studi Cattolici.
De Gaulle era europeista in quanto nazionalista. Fu europeista in quanto francese. E considerò l’unità europea, non come la fine delle identità nazionali ma come la Confederazione della patrie. Marcello Veneziani. la Verità.
Ancora oggi Conte vive un continuo conflitto di personalità, quasi fisico: da un lato, la formichina laboriosa nel piccolo ufficio che la sua premurosa fidanzata Olivia gli ha allestito “Chigi style” a pochi passi da piazza Colonna, dall’altro, il leader descamisado alla Peron che va incontro alle folle “Mastellate” nei vicoli di Napoli con la grancassa della propaganda Rai, finché c’è. Luigi Bisignani. Il Tempo.
La Francia è il cavallo di Troia di queste ideologie americane in Europa, perchè è la Francia che le ha inventate negli anni Settanta con Deleuze, Foucault e Derrida. Sono stati loro a propagare l`idea di “decostruzione” nei campus nordamericani. Derrida era una star oltreoceano, gli studenti lo adoravano e avevano le magliette col suo volto. L`idea è stata in seguito ripresa dalla filosofa Judith Butler, ed è ritornata in Francia all`inizio di questo secolo, ma in maniera distorta, spostando i termini dello scontro sul campo del genere, dell`identità, della razza, e riportando il colore della pelle al centro del dibattito. Siamo passati dalla lotta di classe alla lotta tra razze. Pascal Bruckner, filosofo francese (Mauro Zanon). Il Giornale.
Ci fu un tizio che per non far partire l’amante telefonò in aeroporto annunciando una bomba. Fu beccato subito. Ma gli artificieri, per incassare il premio, finsero di aver ritrovato veramente una bomba. Danilo Coppe, esperto di esplosivi. (Massimo M. Veronese). il Giornale.
Il Male pubblicò una finta prima pagina, modellata sul quotidiano Paese Sera, in cui annunciava l’arresto di Ugo Tognazzi, capo occulto delle Brigate Rosse. Qui ci fu un po` di indignazione, chiusa dal grande attore cremonese: «Rivendico il diritto alla cazzata». Novantadue minuti di applausi. Di fronte a due casi come questi, forse oggi la gente scenderebbe in piazza a protestare con i gessetti o cose del genere, tutte degne di satira, tra l’altro. Alessandro Gnocchi. Il Giornale.
Il senso di colpa di alcuni bianchi americani non è costruito sul nulla. L’economia del Sud degli Stati Uniti si è retta a lungo sullo schiavismo, per difendere quel sistema si combattè una guerra civile (né Lincoln all’inizio pensava alla liberazione degli schiavi), la segregazione è stata imposta per legge fino agli Anni 60 del Novecento, e tuttora la questione razziale non è superata, come credeva Obama. Detto questo, i poliziotti fermano più frequentemente neri e latinos anche perché tra neri e latinos è più alta l’incidenza di reati; e questo non è razzismo, è statistica; ed è anche questione sociale. Aldo Cazzullo. Corsera.
Putin ha ricostruito le forze armate russe dallo sfacelo ereditato da Mikhail Gorbachev e Boris Yeltsin. La crisi Ucraina ha dimostrato che la Russia può fare davvero la guerra terrestre. Putin ha spostato un’Armata, avanzando e ritirandosi verso l’Ucraina, con impressionante disinvoltura manovriera, in una sola settimana. Non è stata un’esercitazione ma una vera manovra di guerra, dietro la quale ci sono equipaggiamenti ultra moderni, addestramento realistico ed efficace, sofisticati sistemi di comunicazione, truppe disciplinate e prontamente impiegabili. Piero La Porta, generale. (Stilum Curiae).
È difficile negare l’imbarbarimento culturale e informativo portato in questi anni dai Social; tutti siamo diventati più superficiali, meno capaci di concentrarci e di distinguere una informazione importante da una irrilevante o addirittura falsa (le cosiddette fake news), il nostro orizzonte informativo si è sempre più limitato ad una veloce occhiata allo smartphone, a 140 caratterini sul social e quando proprio c’era voglia di approfondire o di lasciare un segno, a farsi un selfie. Mauro Masi. ItaliaOggi.
Nelle pause, Luciano Bianciardi e la sua compagna fanno l’amore sul letto invaso dalle cartelle delle traduzioni, cucinano gli spaghetti su un fornelletto da campo, oppure vanno in quelle trattorie di Brera (quartiere oggi gentrificato e infiocchettato per turisti gonzi) dove si può ordinare mezza porzione di pasta e doppia razione di pane, seduti tra aspiranti fotografi e pittori altrettanto squattrinati. Per Bianciardi la “vita agra” è quella: alla fine dei conti è solo un operaio alla catena di montaggio dell’industria culturale, un cottimista di genio pagato 400 lire a cartella. Cova una rabbia sorda per quel mondo che disprezza, per quelle nevrosi quotidiane del mondo editoriale, per le riunioni e discussioni senza senso, per il «ticchettio incessante dei tacchi a spillo di segretarie tanto volenterose quanto inutili». Maurizio Pilotti. Libertà.
A oltre un secolo dal celebre orinatoio virgolettato come opera d’arte da Marcel Duchamp (1917), certe operazioni a lungo considerate trasgressive hanno ormai perduto il loro valore di provocazione per trasformarsi in parodie, come in quella scena del film a episodi Dove vai in vacanza? (1978) in cui la moglie di Alberto Sordi, in visita alla Biennale di Venezia, s’accascia sfinita su una sedia e viene scambiata per una delle opere in mostra, con tanto di offerte d’acquisto. Roberto Barbolini, scrittore. ItaliaOggi.
Andai a svolgere il servizio civile in Congo, a Bukavu. Dopo sette mesi fra guerriglia e virus Ebola, fui rimandato per sicurezza in Italia. Tornai umiliato perché ero andato laggiù convinto che l’Africa avesse bisogno di me. Dovetti prendere atto che la tribù funziona più della democrazia. Un diciottenne mi disse: «Qua non c’è cibo, non c’è lavoro, ci sono solo malattie e guerra. L’unica mia certezza è questa», e si voltò verso una ragazza incinta che teneva in braccio un bimbo. La moglie. E io stavo lì a fantasticare su quale auto comprarmi al rientro in patria. Matteo Fiocco, youtuber (Stefano Lorenzetto). Corsera.
“Il dado è tratto”: una frase che in bocca mia, saprebbe solo di brodo. Roberto Gervaso.