la Repubblica, 1 luglio 2021
I 160 anni dell’Osservatore Romano
Cinque numeri speciali con gli articoli dei direttori dei grandi giornali italiani e internazionali e, per la prima volta, la meditazione settimanale del Vangelo affidata alle donne. L’Osservatore Romano celebra oggi l’anniversario dei suoi 160 anni. E per l’occasione pubblica anche un testo inedito del Papa che rivela: «Io lo leggo tutti i giorni e, quando non esce la domenica, mi manca qualcosa».
È il più antico quotidiano in attività tra quelli che si stampano nella Città eterna, l’Osservatore. Il primo numero uscì infatti il primo luglio 1861, subito dopo la proclamazione del Regno d’Italia, e riprendeva il nome di un precedente foglio privato (settembre 1849-1852), finanziato da un gruppo cattolico legittimista francese. Tra i giornali più famosi e citati nel mondo, ha una foliazione ridotta e una tiratura limitata rispetto ai quotidiani più diffusi, ma le sue caratteristiche uniche ne fanno una fonte di primaria importanza, soprattutto per la storia della Chiesa e del papato in età moderna e contemporanea.
«È il giornale di partito», lo ha definito scherzosamente all’Angelus dell’altro ieri, solennità dei santi Pietro e Paolo, papa Francesco, che ha ricordato come la sua passione per l’Osservatore sia antica: «Anche in Argentina – dice – l’edizione in lingua spagnola settimanale la leggevo tutta perché so che è un legame con la Santa Sede, con il magistero e con la vita della Chiesa, con la storia della Chiesa». Lo aveva già detto ai giornalisti il 2 giugno 2019, tornando in aereo dalla Romania: «Io leggo il giornale di partito e dovreste farlo anche voi, perché è un giornale che offre chiavi interpretative e quello che io penso sta lì, in quelle pagine».
«Singolarissimo quotidiano», lo definì invece il cardinale Montini nel centenario del 1961, spiegando anch’egli che documentare il pensiero, le parole, le opere del Papa e della Santa Sede e offrire al lettore chiavi interpretative della realtà storica e spirituale del cattolicesimo e del tempo che ci è donato vivere, è il suo motivo d’esistenza. Un tempo letto, “osservato”, da Roma, con lo sguardo della Chiesa.
Per festeggiare la ricorrenza dei 160 anni esce con cinque inserti “speciali” che inaugurano una serie di iniziative in programma lungo tutto l’anno di questo anniversario, con altre edizioni speciali ed eventi.
Lo spirito che muove la redazione non è quello della celebrazione nostalgica di un passato glorioso: è piuttosto uno slancio propositivo, aperto alle sfide del futuro su cui si è voluto aprire una discussione, porre una domanda: se è vero che viviamo un cambiamento d’epoca, come sta mutando e come vogliamo che si trasformi il giornalismo? Può essere l’enciclica Fratelli tutti un’indicazione per la via di un «giornalismo di fratellanza» come risposta alla crisi che l’irruzione della pandemia ha riproposto in modo drammatico e ineludibile?
La questione è stata posta ai direttori di diverse testate giornalistiche, italiane e internazionali, e le risposte, notevoli per quantità e qualità, sono state raccolte negli inserti speciali che da domani verranno pubblicati. Il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha firmato un pezzo dedicato al rapporto fra innovazione e tecnologia e fra laici e cattolici.
Mentre festeggia, l’Osservatore continua il suo programma di sviluppo, segnato dall’integrazione tra l’edizione cartacea e quella digitale in forte e promettente crescita che apre a nuovi progetti futuri. Uno sforzo di ammodernamento che ha conosciuto negli ultimi due anni un’accelerazione con il lancio, lo scorso 4 ottobre in occasione dell’uscita di Fratelli tutti, del giornale riconcepito, rinnovato nei contenuti, nel formato e nella grafica. E da oggi per la prima volta, la rubrica in prima pagina La buona notizia, meditazione settimanale del Vangelo della domenica, viene affidata alla firma autorevole di cinque donne esperte di Bibbia e spiritualità, alcune delle quali già collaboratrici di Donne Chiesa Mondo, il mensile femminile.