ItaliaOggi, 1 luglio 2021
Uccelli migratori, la bussola è nella retina
Una proteina potrebbe giocare un ruolo chiave nelle migrazioni degli uccelli più piccoli.
In grado di percorrere diverse migliaia di chilometri senza errori di itinerario, gli uccelli migratori hanno sempre affascinato gli scienziati, che cercano tuttora di chiarire il mistero. Tra le numerose ipotesi per tentare di spiegare questa incredibile capacità di orientamento, c’è quella della percezione del campo magnetico terrestre.
L’équipe di Peter Hore dell’università di Oxford si è interessata in particolare ai pettirossi, nella cui retina una speciale molecola fotosensibile, il criptocromo 4, permette loro di percepire il campo magnetico terrestre, grazie al quale essi riescono a ritrovare, per esempio, i loro nidi dopo le migrazioni. Il criptocromo 4 è costituito da catene di amminoacidi e il pettirosso in particolare ne ha 527, di cui 4, chiamati triptofani, sembrano essere essenziali per le proprietà magnetiche della molecola.
Questi risultati, pubblicati sulla rivista Nature, mostrano, per la prima volta, che una molecola dell’apparato visivo di un uccello migratore è sensibile al campo magnetico. «Se riusciamo a dimostrare che il criptocromo 4 è il sensore magnetico», ha spiegato Peter Hore, «avremo dimostrato un meccanismo fondamentalmente quantistico che rende gli animali sensibili a stimoli ambientali un milione di volte più deboli di quanto si ritenesse».