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 2021  giugno 30 Mercoledì calendario

Tutti pazzi lo yacht (meglio se made in Italy)

Come da manuale, dopo la tempesta arriva la quiete. Che per la nautica italiana è una quiete operosa, faticosa ma molto soddisfacente. I cantieri italiani lavorano in regime di “avanti tutta”. La frenesia generale di allontanare quanto più possibile il virus, trova nel mare una sponda quasi naturale. Quasi fosse una terza dose di vaccino a base di sole, aria pulita e libertà. Dunque, arrembaggio a barche, gommoni, yacht a nautica. Parliamo di un settore che, secondo i dati più recenti della Fondazione Symbola, vede il nostro paese leader per saldo commerciale, con più di 2 miliardi di dollari (2,2), davanti a Regno Unito (1,5), Paesi Bassi (1,4), Germania (0,7) e Polonia (0,5), ed è tra i maggiori esportatori, seconda solo ai Paesi Bassi, davanti a Regno Unito, USA, Francia e Germania. La nautica italiana conta un fatturato globale di circa 5 miliardi, di cui 1,64 nel mercato interno, e quasi 24 mila addetti diretti, che salgono a oltre 180 mila considerando tutta la filiera. Al di là dei numeri, ci sono elementi qualitativi importanti: circa un’azienda su tre in Italia, nel periodo 2015-2019, ha investito in prodotti e tecnologie green e l’Italia è al secondo posto per export di prodotti green e può giocare un ruolo chiave, sia in termini di crescita che di competitività. I dati forniti ieri da Confindustria nautica a Sanremo nel convegno annuale Satec, non lasciano dubbi: la produzione cantieristica conferma un trend molto positivo con un portafoglio ordini che vede percentuali di crescita superiori al 20% per quattro aziende su dieci. Complessivamente il 96% degli intervistati si aspetta un incremento del fatturato, grazie anche alla continua spinta dell’export. Con queste credenziali e la previsione di oltre mille brand in esposizione, si prepara al sessantunesimo Salone di Genova, il più importante in Europa, dal 16 al 21 settembre. «L’edizione 2020 – ha sottolineato il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi – ha rappresentato un traguardo storico, un’edizione simbolo di coraggio, qualità, saper fare italiani e un forte segnale per la ripartenza. Quest’anno vogliamo capitalizzare il grande lavoro svolto e realizzando ancora un evento concreto ed efficace, costruito su misura, in un frangente ancora complesso, per consentire l’incontro reale tra domanda e offerta e lo sviluppo del business».