Corriere della Sera, 30 giugno 2021
L’ossessione di Weidmann sugli acquisti
È stato il grande avversario di Mario Draghi, quando era alla guida della Bce, e della sua politica monetaria accomodante. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, non lesinò critiche al Quantitative easing, l’acquisto di titoli del debito pubblico degli Stati più fragili, tra cui i bond italiani. Per un breve momento, quando sperò di prendere il timone della Bce riuscì pure a elogiare il QE. Ma adesso siamo tornati all’approccio di sempre. E di mira c’è il Peep, il programma di stimolo monetario lanciato dalla presidente della Bce Christine Lagarde per far fronte alla crisi scatenata dalla pandemia. Lunedì scorso all’Euro Finance Summit a Francoforte,Weidmann ha detto che il Pepp dovrebbe terminare «non appena la situazione di emergenza sarà superata» perché le pressioni inflazionistiche stanno aumentando nella zona euro e ci sono «rischi al rialzo». Una valutazione che si scontra con quella della Bce, che ritiene il rialzo temporaneo. In Germania però si vota a settembre e il tema è di attualità.