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 2021  giugno 29 Martedì calendario

Enrico Michetti non è professore

Enrico Michetti è stato imposto dalla Meloni agli alleati in forza dei suoi “titoli”, ma proprio su questi salta fuori la grana. A partire dal curriculum pubblicato sulla sua “Gazzetta Amministrativa”, il candidato del centrodestra si qualifica come “professore” senza esserlo, nonostante sia un delitto contro la fede pubblica. Da avvocato Michetti non può non conoscere l’art. 498 comma 2 del codice penale che punisce chi “si arroga dignità o gradi accademici”. Dal 2010 però ha sottoscritto nove protocolli di intesa tra la sua “Gazzetta” e i ministri Brunetta, Romani, Patroni Griffi, D’Alia, Madia e Lanzetta sempre con il titolo di ‘Prof’. L’Università di Cassino in realtà gli ha conferito solo contratti annuali di insegnamento. Michetti quindi è sì docente, ma del docente esistono qualifiche diverse e devono essere dichiarate. Lo asserisce il Consiglio di Stato nel 1985, rispondendo a una richiesta di parere del Miur: “Va garantito l’affidamento dei terzi, i quali devono essere posti in grado di discernere esattamente il ruolo di cui è investito chiunque si fregi del titolo di professore”. Lo ribadisce la Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza n.870/91, disponendo che “la dizione ‘Professore’ usata dai professori a contratto deve essere accompagnata dalla indicazione, senza abbreviazioni, ‘a contratto in …, presso la Facoltà di … o la Scuola di … per l’anno accademico …’” e ciò vuol dire che un professore a contratto mai, in nessuno spazio web, cartaceo o targa può usare l’abbreviazione ‘prof.’, riservata unicamente a professori ed ex professori ordinari. Lo ribadiscono ancora il Consiglio Universitario Nazionale e l’articolo 35 del Codice deontologico forense.
Michetti però si qualifica dappertutto come “prof.”. Addirittura ‘La Pulce e il Prof.’ è il titolo della sua prima rubrica su Radio Radio, alla quale deve la sua notorietà. Solo a pagina 12 del cv intestato al ‘Cav. Prof. Avv.’ il candidato alla resurrezione di Roma concede qualcosa al carattere provvisorio del suo titolo. A 10-11 pagine di distanza dall’intestazione si rivela per quel che è: un comune professore a contratto. Retribuito per questo, stando ai contratti di docenza, 1.390 euro e 20 centesimi l’anno a fronte di 42 ore di lezione. La baldanza nell’uso del titolo ha tratto in inganno perfino il Quirinale: nel 2017 Renzi candidò Michetti a Cavaliere della Repubblica. Nel decreto fu indicato come “professore”. A Mattarella, dunque, non è stato risparmiato l’oltraggio di premiare il prof. che non c’è mai stato.