La Stampa, 29 giugno 2021
Vergnano si allea con Coca-Cola per il caffè
Questa volta la storia della multinazionale che arriva in Italia e ingloba la piccola azienda snaturandola non c’entra nulla. Piuttosto è la piccola azienda che cerca un trampolino di lancio verso il mondo attraverso un marchio globale che può garantire una piattaforma logistica e canali di distribuzione capillari. Lo assicura Carolina Vergnano, quarta generazione della famiglia del caffè torinese che ha siglato un accordo con Coca-Cola Hbc per la distribuzione esclusiva dei prodotti di Caffè Vergnano nei territori di Coca-Cola Hbc al di fuori dell’Italia. L’intesa include, inoltre, la cessione da parte di Caffè Vergnano del 30% della sua compagine azionaria.
«Questo accordo – racconta Carolina Vergnano – nasce in un’ottica di espansione internazionale. Da sempre la famiglia Vergnano gestisce questa azienda cercando di farla crescere e di portare questo piccolo gioiellino in tutto il mondo. Ci siamo accorti che sarebbe stato utile avere un supporto a livello di network e rete distributiva da parte di un partner forte globalmente. Da soli è tutto più difficile». La rassicurazione è che non ci saranno impatti sul mercato italiano né strategicamente né a livello distributivo e la governance sarà mantenuta dalla famiglia che ha fondato l’impresa.
L’obiettivo, quindi, è rafforzare la presenza in alcuni Paesi al di fuori dell’Italia sia per il canale Horeca sia per la Gdo, ma soprattutto incrementare la notorietà del marchio. Oggi l’export per Vergnano vale meno del 30%. «L’ambizione – aggiunge l’imprenditrice – è arrivare al 50% in tempi brevi e poi superare anche la metà nei prossimi dieci anni. Siamo stati scelti da Coca Cola per il forte attaccamento al Made in Italy e per la nostra tradizione». Concetto che traspare anche dalle parole di Zoran Bogdanovic, amministratore delegato di Coca-Cola Hbc che dice: «Siamo grati per la fiducia riposta in noi dalla famiglia Vergnano e siamo entusiasti delle opportunità che ci attendono con questo fantastico marchio. Restiamo rispettosi dei 140 anni di storia dell’azienda e della dedizione e passione delle quattro generazioni che hanno creato un marchio di caffè così rinomato».
Quindi un forte legame con il territorio che si potrà tradurre anche in visibilità per Torino. Dopo i due stabilimenti a Santena è in costruzione un terzo impianto a Valfenera, nell’Astigiano. Per ora è pensato come magazzino di stoccaggio ma l’idea è di trasformarlo, qualora servisse, anche in stabilimento produttivo.
«Ovviamente il 2020 è stato un anno difficile – dice Carolina Vergnano – e l’obiettivo è di tornare nel 2021a i livelli del 2019. Abbiamo archiviato un anno anomalo, che comunque non ha condizionato la nostra strategia».
«Contiamo di fare assunzioni a Valfenera, dove inizialmente ci sarà lo stoccaggio del caffè crudo e delle materie prime, con la possibilità di ampliarlo su tre livelli per accogliere anche una parte di produzione», spiega Vergnano, che sottolinea anche che si tratta di un ulteriore modo per rafforzare il legame con il Piemonte. «Siamo fieri ambasciatori della nostra regione». —