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 2021  giugno 28 Lunedì calendario

L’immagine iconica della cretineria

Un weekend di sport pieno di immagini simboliche, o forse solo iconiche. Ha fatto bene l’Italia del calcio a non inginocchiarsi per unirsi al Black Lives Matter, il movimento contro la lotta al razzismo? Insensibilità? Indifferenza al tema della violenza razziale? Il gesto di inginocchiarsi è qualcosa che riguarda la coscienza dei singoli, non sta a noi giudicare.
Intervistato poco prima dell’inizio della partita, il capitano dell’Italia Giorgio Chiellini ha spiegato perché lui e i suoi compagni non si sarebbero inginocchiati: «Cercheremo sicuramente di combattere il nazismo in un altro modo». Sì, il nazismo. Ma anche il razzismo, Freud permettendo. Nella prima tappa del Tour de France, una spettatrice ha innalzato un enorme cartello per farsi inquadrare dalle telecamere e salutare i nonni. Il tedesco Tony Martin è stato preso in pieno e questo ha creato un effetto domino.
Finiscono a terra praticamente tutti i corridori, coinvolti pure Nibali, Van Aert e Colbrelli. Alcune bici si sono spezzate in due. Si può andare a bordo strada per vedere una corsa e girarsi dall’altra parte quando passano i corridori? Sì, si può. Si può andare a bordo strada per vedere una corsa e voltarsi per farsi un selfie? Si può. L’immagine della spettatrice in giallo che falcia mezzo gruppo è l’immagine iconica della cretineria.
Commovente l’abbraccio tra Gianluca Vialli e Roberto Mancini. Nel momento in cui Chiesa ha infilato l’Austria, l’ex bomber della Samp ha abbandonato la panchina e si è buttato tra le braccia dell’allenatore: «Vieni qua amico mio, stavolta tocca a noi». Era il 20 maggio del 1992, stadio di Wembley, mancava una manciata di minuti ai rigori, Koeman punì la loro Sampdoria e il Barcellona le tolse la Coppa dei Campioni. Forse si riferiva a quella sera, forse si riferiva alle sue recenti traversie. Per noi era l’immagine della felicità, dell’amicizia, della vita che continua.