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 2021  giugno 28 Lunedì calendario

Nudi per pagare le bollette: il boom di Onlyfans

La pandemia è un mostro a tre teste che ha consumato salute, lavoro, istruzione. In poco meno di un anno la realtà come era conosciuta si è capovolta. Ognuno ha fatto ciò che ha potuto, chi non ha trovato alternative ha cercato delle scorciatoie e magari ha scoperto di poter guadagnare davvero tanto.
Lulumiss ha poco più di 18 anni, è americana ed ha un fisico minuto. L’eyeliner è lungo ai lati degli occhi, ha movenze feline e il modo in cui è vestita ricorda un personaggio dei manga giapponesi. Su Tik Tok – il social cinese fino a poco tempo fa regno dei ragazzini e oggi invece preso d’assalto da enormi quantità di adulti – pubblicizza il suo canale su OnlyFans. Lo fa con sapienza, uno slalom tra le regole rigide della piattaforma che potrebbe bannarla al primo accenno di nudità: Lulumiss utilizza tutti gli escamotage grafici per evitare che algoritmi e moderatori si accorgano di cosa stia parlando. Musichetta, ammiccamenti, occhiolini e frasi in sovrimpressione “Quando avresti voglia di…. ma sai che non è ancora ora. Ma che dite, lo carico un nuovo video su OF solo per voi? Seguitemi!”. È solo una della schiera di ragazze ormai assorbite dalla piattaforma. Lo spiega in un altro video su Tik Tok: “Ero una cameriera, guadagnavo 1.050 dollari al mese. Poi il Covid ha decimato i clienti, la tavola calda in cui lavoravo ha chiuso, io sono stata mandata a casa. Ma adesso guadagno anche 3mila e faccio come mi pare!!!”
OnlyFansè una piattaforma per la pubblicazione di contenuti a pagamento. Chiunque può aprire un account e pubblicare, ma gli utenti possono raggiungerli solo se si abbonano mensilmente al profilo. Sempre pagando possono riceverne anche altri in privato, in base a richiesta e tariffa del titolare del profilo. In pratica, il sito nasce con l’idea di permettere ai vip e ai personaggi famosi di avere contatti diretti e privati con i loro fan e soprattutto di monetizzare questo rapporto senza intermediari, concedendo l’accesso a contenuti esclusivi e su richiesta. Molti, in verità, lo fanno. Soprattutto con la pandemia, tantissimi personal trainer o esperti, hanno aperto uno spazio su OnlyFans per quelle prestazioni che non erano più in grado di fornire nella realtà. Negli anni, però, dalla sua fondazione nel 2016 rapidamente è diventata anche la piattaforma di sfogo per la pornografia più o meno amatoriale. In un primo momento, l’azienda aveva anche provato a frenare quella che considerava una deriva, poi ha di fatto lasciato correre.
Ad oggi, Onlyfans, conta 120 milioni di utenti, cento milioni in più del periodo pre-pandemia. Più connessione, maggiore ricerca di intrattenimento online, boom di contatti sui social network e quindi maggiore pubblicità alla piattaforma stessa hanno contribuito a farla entrare nell’abc del bagaglio social di ogni utente. Anche per questo momento d’oro la società pare stia pensando di vendere azioni a nuovi investitori. Secondo i documenti depositati alla Companies House inglese la scorsa settimana, Fenix ​​International – che è la società madre con sede nel Regno Unito – ha aumentato il numero di azioni da 100 a 1 milione e secondo i rumors riportati dal Financial Times e da Bloomberg, il management starebbe discutendo se “allargare la proprietà”.
I fan, mediamente, per abbonarsi ai contenuti di un utente pagano tra le 5 e le 50 sterline al mese, la piattaforma si tiene il 20 per cento di tutte le operazioni. Ad aprile OnlyFans aveva rivelato un aumento delle transizioni di sette volte per un volume di 1,7 miliardi di sterline. Un bel traguardo per un’azienda fondata in famiglia da Tim Stokely e da suo padre Guy, un ex banchiere di investimenti Barclays, e che ora prevede utili ante imposte di oltre 300 milioni di sterline nell’esercizio finanziario fino a novembre. L’anno scorso ha distribuito 20 milioni di sterline di dividendi, andati per lo più a Radvinsky, il proprietario di MyFreeCam, dunque un “barone” del porno, che ne ha acquisito il 75% nel 2018.
Gli utenti arrivano per lo più dall’America Latina e l’Europa continentale. Nel 2020 e fino a novembre, i ricavi erano cresciuti di oltre sette volte a 283,5 milioni di sterline, mentre l’utile ante imposte è passato da 6 milioni a 53 milioni di sterline, secondo i documenti aziendali. Numeri e stime che fanno pensare che potrebbe avere una valutazione multimiliardaria se decidesse di quotarsi in Borsa.
A fine 2020 però, OnlyFans si è trovato nel mezzo di una protesta dei suoi stessi utenti. Sulla piattaforma, improvvisamente, sbarca l’ex volto della Disney, oggi attrice e cantante, Bella Thorne. Lo annuncia sui social e i suoi follower, 2 milioni circa, si inscrivono in massa perché credono che lì venderà i suoi nudi. Invece, le foto che elargirà a circa 200 dollari, sono tutt’altro che erotiche. In pochissimo tempo OnlyFans viene inondata di richieste di risarcimento da parte degli utenti e come reazione (nonostante la società abbia smentito il collegamento) la piattaforma prima inserisce nuove regole e fissa dei paletti sugli importi che gli utenti possono addebitare per le foto, poi rallenta i tempi di pagamento: non più a una settimana dall’introito, ma dopo un mese. L’azienda è così costretta a fare i conti con l’identità che la piattaforma ha assunto e che a lungo ha finto di non vedere. Allontanare la reputazione che si è fatta in questi anni, anche in vista di una quotazione, non è così facile. Tanto che i sex workers che la animano e che, nel periodo del Covid, l’hanno avuta come unica fonte di guadagno possibile, iniziano una protesta. “Non abbiamo bisogno di celebrità main stream per normalizzare i lavoratori del sesso – spiega la pornostar Lucie Bee in una intervista – Questa industria è piena di persone e abbiamo solo bisogno di normalizzare i volti di coloro che già sono su questa piattaforma. Non si rendono conto del danno che fanno in sole 24 o 48 ore nella nostra community”.
Oggi, il timore dei lavoratori del sesso è infatti che all’improvviso OnlyFans, anche nell’ottica di allargarsi a nuovi investitori, li censuri. “Molti vip e influencer stanno entrando in questo mondo, adiacente a quello dei sex worker – dice Bee – Loro possono interromperlo domani e tornare alle loro vite e starebbero benissimo. Noi invece non abbiamo scelta, questo è il nostro lavoro, serve a pagare le bollette e provvedere alle nostre famiglie”. La piattaforma è in sostanza di fronte a un bivio: provare a diventare mainstream con personaggi che poco abbiano a che fare con il mondo del sesso o continuare a cavalcare quello che finora è stato il suo principale motore.
“In termini di economia di scala, Only Fans ha le potenzialità per aprirsi a nuove aree geografiche e nuovi tipi di contenuti – scrive Karl Njeim per il progetto Digital Initiative della Harvard Business School –. In effetti, è già globale ed ha anche contenuti non erotici: alcuni personal trainer, influencer e celebrità la utilizzano per condividere prodotti esclusivi e avere il controllo della loro immagine”. In termini di sostenibilità, però, è difficile prevedere se questa crescita, alimentata dalla pandemia, sia destinata a durare. “Con più celebrità e influencer che accedono al sito, possiamo aspettarci una certa crescita; tuttavia, realisticamente, non sarà così importante come quella osservata durante la pandemia” conclude Njeim.
Nel mezzo, restano le giovani donne che hanno deciso di farne una professione. “Vendo foto dei miei piedi e dei miei nudi. E posso pagarmi gli studi. Non capisco perché nel 2021 è vista ancora così male – dice su Tiktok una ragazza italiana @becca_worldvision – La maggior parte delle critiche, poi, arrivano da uomini. Non capisco perché non va bene se guadagno vendendo contenuti: devo per forza spaccarmi la schiena?”.