il Fatto Quotidiano, 27 giugno 2021
L’Europa alle prese con caldo estremo e tempeste
In Italia. L’anticiclone nord-africano, carico di polvere sahariana, ha arroventato prima la Sardegna – domenica scorsa temperatura massima di 40,5 °C a Olbia, record per giugno in mezzo secolo di misure – poi per svariati giorni Sicilia, Calabria e Puglia, con punte di 44,5 °C a Comiso e Augusta e 44,6 °C a Caltagirone, valori lì mai rilevati in un ventennio di attività del Servizio Agrometeorologico Siciliano (Sias); 44 °C anche presso Catanzaro e quasi 43 °C nel Salento. Il Nord è rimasto al margine, sotto correnti più umide da Sud-Ovest e nubifragi: molti danni per vento tempestoso domenica 20 giugno in Canavese (Piemonte), lunedì nell’Astigiano, mercoledì a Bolzano, giovedì a Venezia, e martedì 21 Torino si è allagata per un diluvio da 95 mm di pioggia in tre ore, mai tanta in così poco tempo dall’inizio delle registrazioni orarie delle precipitazioni nel 1928. Venerdì sera al Settentrione sono state avvistate le elusive nubi nottilucenti: simili a cirri, sottili e dal luminescente aspetto azzurrino, sono formate da cristalli di ghiaccio a grande altezza (circa 80 km, mesosfera), dove vengono ancora illuminate dal sole quando a terra è ormai quasi buio. Fino al 24 ottobre al Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo, Val Camonica, sarà aperta la mostra “Ghiacciai” curata dal Muse di Trento, con dati tra ambiente, scienza ed esplorazione che vanno dai ghiacci dell’Adamello a quelli globali, e ancora una volta mostrano un ritiro generalizzato.
Nel mondo. L’aria subtropicale è risalita fino ai Balcani, al Baltico e alla Russia occidentale: nuovo record nazionale di caldo per giugno in Ungheria (40 °C), primati secolari per questo mese anche a Mosca (34,8°C), Kiev (35,0 °C) e San Pietroburgo (35,8 °C), e per qualunque mese dell’anno al Lago Onega (34,3 °C). L’arrivo di aria più fresca da Ovest ha poi scatenato temporali rovinosi: sabato 19 un tornado ha danneggiato un centinaio di edifici a Beauraing, Belgio, un altro ha mozzato il campanile di Saint-Nicolas-de-Bourgueil, Francia, ma in particolare giovedì 24 la cittadina ceca di Hodonin è stata devastata dalla più violenta tromba d’aria mai osservata nel Paese (possibile livello F3, venti rotanti tra 254 e 332 km/h), cinque vittime e oltre 300 feriti; grandine da 10 cm di diametro nel dipartimento francese del Doubs, e alluvioni-lampo nel cantone svizzero di Neuchâtel, in Baviera, Polonia e Romania. Nell’Alabama la tempesta tropicale “Claudette” ha fatto 14 vittime, burrascoso Solstizio d’estate a Chicago a causa di un altro tornado, e adesso una storica ondata di caldo interessa gli stati di Oregon e Washington con 43 °C attesi a Portland e Seattle. Nei giorni scorsi sono circolate le bozze del sesto rapporto Ipcc su impatti e adattamento ai cambiamenti climatici, diffuse per revisione tra i governi. La versione finale sarà pubblicata nel febbraio 2022, ma i contenuti sono ormai chiari e inquietanti: la crisi climatica è già tra noi e produrrà effetti nefasti anche alla soglia di +1,5 °C auspicata dall’Accordo di Parigi, e ancor peggio qualora non facessimo nulla per ridurre le emissioni. Si moltiplicheranno carestie, povertà e migrazioni, e il superamento di punti di non-ritorno (tipping-points) nel sistema-Terra causerebbe collassi ecosistemici a cascata e un aumento irreversibile del livello oceanico. Non siamo preparati, urge una rivoluzione nelle nostre vite per evitare il peggio e adattarsi all’inevitabile. Per capire come molte popolazioni stiano già facendo i conti con il riscaldamento globale si può viaggiare con Fabio Deotto, biotecnologo e giornalista, tra le pagine di L’altro mondo, uscito per Bompiani: le Maldive, la Florida e Venezia accomunate dall’acqua marina che minaccia di sommergerle, e che facciamo finta di non vedere.