Corriere della Sera, 26 giugno 2021
Il ministro della Sanità britannico beccato con l’amante
Un nuovo scandalo scuote il governo britannico: il ministro della Sanità è stato beccato in flagrante con l’amante, per di più in violazione delle norme sul Covid: ieri mattina il Sun ha pubblicato le foto di Matt Hancock, l’uomo che ha gestito la pandemia in Gran Bretagna, mentre agguanta e bacia la sua più stretta consulente, per di più proprio negli uffici del ministero.
Il ministro, 42 anni, è sposato e ha tre figli, così come la sua assistente, la lobbista milionaria 43enne Gina Coladangelo: ed è uno scandalo che potrebbe costare la poltrona a Hancock ma che rischia di destabilizzare tutto il governo di Boris Johnson.
Le immagini sono inequivocabili e sono state riprese dalle telecamere a circuito chiuso: si vede il ministro nel suo ufficio che controlla il corridoio fuori prima di chiudere la porta; dopo di che arriva Gina e i due si lanciano in un abbraccio appassionato. Secondo il Sun, la relazione tra i due era nota a tutti nel ministero e veniva pure commentata nelle chat su WhatsApp.
Gina Coladangelo è nata in Inghilterra da padre italiano e madre inglese ed è la direttrice delle comunicazioni di Oliver Bonas, il marchio di moda fondato dal suo secondo marito, Oliver Tress, oltre che una ex direttrice dell’agenzia di lobbying Luther Pendragon: Hancock, che la conosce bene dai tempi dell’università a Oxford, dove entrambi studiavano Filosofia, Politica ed Economia, l’ha nominata di recente consulente del ministero della Sanità con una procedura giudicata a dir poco opaca.Quel che è grave, di questo scandalo, non è tanto la relazione extraconiugale (i conservatori, con Boris premier, ci sono ormai abituati) quanto il fatto che lo sbaciucchiamento risale ai primi di maggio, quando era ancora formalmente vietato abbracciarsi: e Hancock era stato il ministro che aveva predicato l’astinenza sessuale per rispettare le norme anti-Covid.
Il fedifrago ieri si è formalmente scusato: «Riconosco che ho violato le linee guida sul distanziamento sociale – ha detto —. Ho deluso la gente e mi dispiace molto. Sarei grato per la privacy per la mia famiglia su questa questione personale». Johnson ha accettato le scuse e ha detto di «considerare la questione chiusa». Ma i laburisti hanno chiesto la cacciata immediata di Hancock, sottolineando come ancora una volta le regole imposte al pubblico non sembrano valere per i potenti.
In realtà sono tanti gli errori imputati a Hancock per la gestione delle prime fasi della pandemia: dalla decisione di trasferire gli anziani dagli ospedali alle case di riposo al caos del sistema di tracciamento fino agli sprechi nel procurare gli equipaggiamenti protettivi al personale sanitario. Tuttavia Johnson lo ha sempre difeso, anche se l’ex super-consigliere Dominic Cummings ha rivelato che il premier in privato definiva il ministro «fottutamente negato» (e pure la regina ha chiamato Hancock «il pover’uomo»). Resta da vedere di chi sia la «manina» che ha fatto avere le clamorose immagini al Sun: ma sta di fatto che negli ultimi tempi proprio Cummings, l’ex «Rasputin» estromesso da Downing Street e che ha giurato vendetta, ha preso a cannoneggiare in tutti i modi Hancock. E c’è chi ritiene che il fuoco sul ministro della Sanità sia solo una manovra per destabilizzare l’intero governo e mettere nel mirino lo stesso Boris.
Quello che a prima vista sembrerebbe uno scandalo «rosa» apre in realtà una partita molto delicata a Londra.