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 2021  giugno 23 Mercoledì calendario

Cottarelli e azionariato popolare per l’Inter

Il progetto prevede di ricalcare virtuosi esempi di azionariato popolare nel calcio: dal Barcellona al Real Madrid fino al Bayern Monaco. L’obiettivo è quello di concretizzare il piano allo studio e applicarlo all’Inter, portando risorse aggiuntive per il club nerazzurro in un momento in cui (un po’ per il Covid ma soprattutto per la situazione in Cina) l’azionista Suning non riesce più a trasferire capitali in Italia.
Nasce con questi auspici ufficialmente il progetto di azionariato popolare per l’Inter, lanciato da Interspac, società presiediuta da Carlo Cottarelli e che tra i soci attuali vede anche l’ex presidente della Rai, Roberto Zaccaria. «Parte un sondaggio. Per la prima volta cercheremo di contarci, come tifosi nerazzurri. Vogliamo capire l’interesse esistente per il progetto e l’apporto che potremmo dare. Vogliamo portare avanti un grande progetto di azionariato popolare. Per rafforzare l’Inter con capitali forniti da noi tifosi, integrati da risorse di investitori istituzionali, in un quadro economicamente sostenibile. Già avviene in altre società gloriose, come il Bayern di Monaco», spiega Cottarelli.
La situazione attuale dell’Inter è sotto i riflettori. Suning ha dovuto contrarre 275 milioni di prestiti con il fondo statunitense Oaktree, a livello di holding lussemburghese, per avere le risorse necessarie a finanziare l’Inter. Il club nerazzurro ha ulteriori 375 milioni di euro di debiti sotto forma di bond in scadenza il prossimo anno. Può un’iniziativa dei tifosi raccogliere cifre così elevate e tali da alleggerire la situazione finanziaria dell’Inter?
«Crediamo che potrebbe esserci un beneficio se nella società entra dell’equity al posto del debito» osserva l’attuale direttore dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani e già Commissario per la revisione della spesa.
La complessità dell’operazione sta però nei numeri oltre che nella tempistica. «Prevediamo un’entrata minima tra 500 e 1000 euro – dice Cottarelli – poi ci conteremo e vedremo in quanti vorranno partecipare all’iniziativa. Se l’attuale proprietà è informata? Vogliamo lavorare insieme, due anni fa abbiamo tentato un approccio con Suning che non ha avuto riscontri. Vedremo ora. Siamo comunque grati al presidente Zhang per aver riportato l’Inter ai vertici del calcio». Il primo passo sarà simbolico. Entro fine giugno entrerà in Interspac un gruppo ristretto di tifosi interisti noti, che acquisteranno una piccola quota: sportivi, musicisti, scrittori, giornalisti, conduttori televisivi. «Vogliamo misurare quanto interesse ci sia per la nostra iniziativa. Abbiamo incaricato – rivela Cottarelli – IQUII e la sua Sport Intelligence Unit di condurre uno studio approfondito in proposito. Venerdì 25 giugno sarà messo on line sui canali social e web, e rilanciato da media partner, un questionario sull’azionariato popolare tramite cui anche i tifosi interisti potranno far conoscere la propria opinione, in via informale». Il tutto avviene mentre dalla Cina Reuters rilancia che la famiglia Zhang, con debiti in scadenza e già ricorsa all’aiuto dello Stato cinese, potrebbe trovare in Alibaba un cavaliere bianco per la capogruppo Suning.com. Una situazione che, sulla linea Nanchino-Milano, mette ulteriore pressione per trovare risorse per l’Inter del futuro.