Il Sole 24 Ore, 23 giugno 2021
Il rilancio di Cinecittà
Ottantaquattro anni di storia. L’inaugurazione si tenne il 21 aprile 1937 e qui hanno preso vita oltre 3mila film, fra cui 51 pellicole che hanno vinto l’Oscar. La Cinecittà che ieri ha fatto da teatro all’incontro fra il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione, Ue Ursula Von der Leyen, rappresenta ancora oggi un punto fermo nel settore, con i suoi servizi, i suoi 19 teatri di posa e i 400mila metri quadrati di spazi per la produzione, a Roma.
Questa che registi e produttori di film, documentari, serie tv e video musicali rappresenta ancora una prima scelta per le “cornici” dei loro lavori è tornata sotto il controllo pubblico nel 2017 e la legge di Bilancio per il 2021 ne ha previsto la trasformazione da Srl in Spa, anche per creare l’opportunità di aprire ad altri soggetti pubblici, oltre al ministero della Cultura e a quello dell’Economia. E nelle scorse settimane sono stati nominati i nuovi vertici di Istituto Luce-Cinecittà con Chiara Sbarigia (già direttrice organizzativa del Roma Fiction Fest e direttrice operativa del Mia-Mercato Internazionale dell’Audiovisivo) nel ruolo di presidente e Nicola Maccanico (da ultimo executive vicepresident Programming di Sky Italia) in quello di amministratore delegato.
«Ringrazio il Presidente del Consiglio Mario Draghi per la scelta di mettere Cinecittà al centro della presentazione del Recovery Plan. Si tratta di una decisione indicativa di quanto la cultura sarà il cardine della strategia di rilancio complessivo dell’Italia», ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini. Secondo il presidente Anica Francesco Rutelli «la scelta di Cinecittà è una scelta di futuro e di lungimiranza».
Qui, sul rilancio di Cinecittà, il Pnrr destina 300 milioni di euro di fondi che dovranno servire, si legge nel piano, «a potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano».
Gli allegati tecnici del Pnrr inviati a Bruxelles dove viene dettagliata la ripartizione del pacchetto di risorse destinato al progetto Cinecittà: 159,3 milioni andranno alla prima componente “Distretto Cinecittà”; 99,8 milioni serviranno invece per la nuova area di Cassa depositi e prestiti (in pratica, l’allargamento degli studi romani nei terreni adiacenti di proprietà della Cassa, 473 mila metri quadri, dove saranno costruiti 6 nuovi teatri hi-tech con servizi e sistemi annessi), e 40 milioni circa finiranno al Centro sperimentale di cinematografia.
Questo il quadro in cui si inserisce un’operazione che, stando alle informazioni al momento disponibili, va letta come da portare avanti in due tempi, ma anche con due diverse linee di intervento: ammodernamento tecnologico ed efficientamento energetico degli studios e poi l’ampliamento. Un piano sottoposto all’esame per l’ok della Commissione europea.