ItaliaOggi, 23 giugno 2021
Il pupazzo di neve che ha trovato moglie
Quattordici anni di differenza, un’origine comune anche se lontana nel tempo e una storia d’amore tutta da vivere, sperando che l’ardore non li faccia sciogliere... Perché Tito e Blanca sono due pupazzi di neve e la loro originale storia ha catturato l’attenzione di milioni di sudamericani.
Tito Nieve è stato costruito nel 2007 a Córdoba, la seconda città dell’Argentina, situata nel cuore del Paese. Nei giorni scorsi in questo importante centro produttivo che si sviluppa 700 chilometri a nord-ovest della capitale Buenos Aires, è tornato a nevicare dopo quattordici anni: un evento tutto sommato raro, un insolito fenomeno meteorologico per questa zona, tanto che le strade ricoperte da una coltre bianca spessa tra i cinque e i dieci centimetri sono state un’occasione di festa per adulti e bambini, che hanno preso d’assalto i giardini pubblici per improvvisare discese con degli slittini di fortuna e per realizzare pupazzi di neve.
Roberto Alvares, il creatore di Tito, colui che lo ha fatto nascere da un mucchio di neve il 9 luglio 2007, ha così deciso di concedere il bis plasmando Blanca, destinata a diventare la sua compagna di vita e condividerà così con il primo celebre pupazzo uno scompartimento sotto zero nel congelatore di casa Alvares.
Qui, infatti, ha vissuto sinora Tito, simbolo della storica nevicata del 2007, ricordo di un evento raro, degno di entrare nella storia di Córdoba: ma il suo papà non si è accontentato di una foto e ha voluto conservare la sua creatura che, dopo anni di solitudine, finalmente ora ha una fidanzata ufficiale.
Le due candide figure sono un pezzo di storia di questo territorio e l’originale iniziativa di questo argentino ha fatto il giro delle televisioni di tutto il Paese ed è stata rilanciata da diverse emittenti dell’America Latina.
Tito, ha raccontato il suo papà, non ha vissuto un’esistenza tranquilla nel freezer di casa: per conservarlo sono state necessarie cure per difendere lo strato di neve e la sua consistenza, ma soprattutto ha rischiato grosso quando nel 2011 un guasto elettrico ha causato un prolungato blackout in tutto il quartiere.
Quella volta Tito ha rischiato di scomparire, se non fosse stato per un generatore elettrico che ha permesso al congelatore di continuare a fare il suo lavoro nonostante la rete elettrica fosse fuori uso.
Da quell’episodio, ogni volta che il creatore di Tito si prende una vacanza porta il pupazzo a casa di qualche fidato amico perché se ne possa prendere cura e possa verificare che il congelatore sia sempre in azione. Grazie a tutte queste accortezze e a una perfetta catena del freddo è riuscito ad ottenere il titolo di pupazzo di neve più longevo del mondo.
«Dopo essere entrati nel Guinness dei primati, il pupazzo di neve più vecchio di Córdoba, nel quartiere di San Vicente, avrà la sua ragazza. Speriamo che il fuoco della passione non li sciolga», ha scherzato Roberto Alvarez.
Tito è considerato uno di famiglia: periodicamente viene tolto dal congelatore per un controllino generale e per trascorrere qualche minuto in compagnia. Per il suo compleanno viene sempre organizzata una gran festa con tanto di foto ricordo, torta e candeline... E i media argentini vanno matti per queste ricorrenze.
Il pupazzo di neve è diventato una sorta di mascotte per Córdoba, potrebbe quasi ambire ad essere cittadino onorario, soprattutto ora che ha la sua dolce metà. E chissà che alla prossima nevicata la famiglia non si allarghi: sperando però di non dover attendere altri 14 anni.
A quel punto, però, gli Alvares dovranno cambiare freezer e acquistare un elettrodomestico completamente dedicato a Tito, Blanca e ai pargoli: condividere lo spazio con gamberetti e pizze surgelate non è il massima per quella che ormai è diventata una star del piccolo schermo.