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 2021  giugno 22 Martedì calendario

Periscopio

Il Pd per tornare a vincere deve diventare il partito dei riders. Paolo Natale, politologo all’Università statale di Milano. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Il mio parroco a Verona, don Renzo Zocca, ha ereditato gli occhiali di san Giovanni Calabria. Mi ha confessato che li inforca quando è alle prese con una decisione difficile: subito vede con chiarezza la strada da prendere. Elena Gaiardoni, giornalista (Stefano Lorenzetto). L’Arena.
Solzenicyn diceva che Stalin era un “egocrate”. Ciò che gli egocrati ignorano è che non basta credersi Dio per essere Dio. Diego Gabutti.
Sto lavorando al tema dell’amore da vecchi. È un amore diffuso, come un’ape che non si ferma su un fiore solo. È un amore-ricordo per chi hai amato, è un amore per i figli, per i nipoti, un amore vegetale per le piante, un amore nuovo per le storie degli altri. E si soffre di meno. Vivian Lamarque, poetessa. (Roberta Scorranese). Corsera.

Sono partite le campagne vaccinali per gli adolescenti e i ragazzi, e gli open day nei quali si sono sbolognate le dosi avanzate del vaccino che pochi volevano. Tanto, i ragazzi erano già stati maltrattati abbastanza: prima gli si è fatta la paternale («I vostri nonni hanno fatto la guerra, a voi viene chiesto solo di stare sul divano»), poi li si è colpevolizzati come untori degli anziani, e quindi arruolati per la vaccinazione di massa, anche se è molto discutibile (ora lo dicono pure gli scienziati) che fosse per loro necessaria. E così, può succedere che qualcuno con qualche patologia sommersa abbia più danni dal vaccino che dal Covid. Michele Brambilla. QN.
Si affaccia la personalizzazione della politica ed emergono figure popolari: Sandro Pertini, Enrico Berlinguer, Giovanni Spadolini, Bettino Craxi, Ciriaco De Mita. Il fenomeno sorprende. Fin lì a farla da padrona erano stati i partiti, mentre gli uomini apparivano scialbi e intercambiabili. La novità preannuncia i governi leaderistici degli anni Novanta. Giancarlo Perna: “Il Ring – Cinquant’anni di risse tra i Poteri”. Guerini e Associati.
Nel 1940 Franklin Delano Roosevelt era al terzo mandato da presidente degli Usa, un “unicum” nella storia americana, tiravano già venti di guerra, e gli sforzi per ricostruire il paese si incrociarono con quelli per realizzare il potente blocco militare-industriale necessario ad affrontare il nazifascismo. Ma l’America, a quel punto, era di nuovo un gigante che aveva ripreso a correre, solo meno ingiusto e meno crudele di prima. Era un’America forte e compassionevole, pur tra mille ombre: dagli Usa di Franklin Delano Roosevelt discende il Paese che ha combattuto la povertà; che ha ottenuti progressi tecnologici incredibili, che ha esplorato lo spazio, curato malattie, cresciuto grandi artisti e la più grande economia del mondo libero. Maurizio Pilotti, Libertà.
Beppe Grillo, incoronatosi «Elevato», ha concesso al ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, l’appellativo «Supremo». Per Giuseppe Conte restano disponibili «Sublime», «Immenso», «Favoloso». La fronda preferirebbe «Inerpicato». L’ex Premier si è accollato un compito utopistico: «Rifondare i Cinquestelle senza rinnegare il passato». Sarebbe la prova provata che ormai è «castizzato». Comunque 0,01 non vale uno. Forse per questo il comico piangente non ammette che i suoi portavoce vengano interrotti nei dibattiti televisivi. Inutile somministrare lezioni di public speaking. Dino Basili. Studi Cattolici.
Di Gengis Khan, nato nel 1162 in un angolo sperduto della Mongolia, si ricorda principalmente che, dopo aver unificato le tribù turco-mongole, le condusse alla conquista della maggior parte dell’Asia centrale, della Cina, della Russia, della Persia, del Medio Oriente e di parte dell’Europa orientale. Quello di Gengis fu, per quanto di breve durata, il più vasto impero terrestre della storia umana. Raggiunse alla massima estensione i 24 milioni di km, arrivando a controllare un quarto della popolazione della Terra. James Hansen. ItaliaOggi.
Mi diedero due giorni di preavviso, quelli del New Yorker, per fare una copertina, nel 2007, ero a Roma, scoppiarono grandi incendi a Los Angeles e nella notte americana mi telefonarono. Per fortuna sotto la casa dove mi trovavo c’era un negozio di belle arti, lo saccheggiai di colori e mi misi a lavorare a gran velocità. E sempre per fortuna una mia amica aveva uno scanner. Se lo sono ritrovati sul tavolo nella loro mattina, non ci credevano. Lorenzo Mattotti, illustratore del New Yorker. Luigi Bolognini. la Repubblica.
I poeti di oggi sono tanti: Claudio Baglioni, Franco Battiato, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, Paolo Conte, Rino Gaetano, Lucio Dalla, Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè e molti altri… Come sottovalutare Franco Battiato, scomparso alcuni giorni fa?… «Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie / Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via / Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo/Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai…».E Dalla? «… E si farà l’amore ognuno come gli va,/ anche i preti potranno sposarsi / ma soltanto a una certa età,/ e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, / saranno forse i troppo furbi / e i cretini di ogni età». Cesare Lanza. Alle cinque della sera.
A Besana, prima della partenza, Eugenio Corti appunta: «Giorni fa è nevicato. Siccome stamattina non sono partito, come il solito, che era ancora quasi scuro per andare a scuola, ho potuto godermi con calma la visione del mio paese sotto la neve. Gli alberi del giardino soprattutto: erano meravigliosi. I rami delle conifere dalle rade foglie erano infiorati di neve e di brina con tanta delicata accuratezza, da sembrare esili trame di marmo contro l’azzurrità perfetta del cielo sereno. Il sole che nasceva indorava le vette più alte degli alberi. Ero rimasto a casa per studiare: ma questa visione mi trasse fuori per forza all’aria libera. Viste contro il sole, le esili lunghe rame del grande platano che sovrasta tutte le altre piante del giardino, sembravano velate d’oro. Lo strato uniformemente sottile di neve che le incorniciava infatti, mi sbalordivano per la loro sovrumana bellezza». Eugenio Corti: “Diari” edizioni Ares (Cesare Cavalleri), Studi Cattolici.
Bisogna credere in Dio, ma bisogna anche farglielo sapere. Roberto Gervaso.