il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2021
Intervista a Carlo Rossella
“Sono assatanato della morte. Incuriosito dall’idea dell’aldilà. Che cosa c’è nell’aldilà?”.
Secondo me per Carlo Rossella, il propagandista servile dell’età berlusconiana, c’è il Purgatorio.
Perché mi dai del propagandista? Sono stato suo amico. La politica non mi ha mai coinvolto, infatti a un certo punto l’ho mollato.
Giornalista viaggiatore, anche cronista della bellezza, raffinato esegeta dell’alta società. Hai avuto fortuna.
Ho vissuto quattro vite in una, ho viaggiato come nessuno, ho incontrato il mondo.
Sei stato fortunato.
Altro che!
Con la fortuna che ti ritrovi possibile che becchi il Paradiso.
Ci penso sempre più spesso a sera, quando mi addormento. Ho 78 anni e mi dico: e se non mi sveglio più?
Ho letto che sei divenuto ipocondriaco. Anche Berlusconi, sai?
Chiuso in casa, terrorizzato dal Covid. La morte che ti insidia, ti punge, si avvicina.
La morte apre le porte di un’altra vita.
Capperi se non lo so! Perciò sono assatanato di curiosità.
Chissà il Paradiso com’è fatto.
Ecco, penso che rivedrei i miei genitori, gli amici.
Un mucchio di gente, un’altra festa. Tu sei abituato alle feste eleganti.
Tanti se ne sono andati, mi piacerebbe rivederli.
Rivedresti anche i rompiballe.
Quelli che ti dicono: sai devo dirti una cosa…
Che rottura!
Indicibile, solo al pensiero mi viene da piangere.
Intanto non sei morto ancora. In questo modo li eviti, ricordatene.
Sto chiuso in casa da un anno e più, non vedo nessuno. È una meraviglia.
Tua moglie è contenta di questo trapasso?
Della morte?
Della vita segregata, che è altro dalla morte auspicata.
Ma la morte è liberazione, curiosità, anche avventura.
Ad oggi non abbiamo conferme, purtroppo.
Chi crede lo sa. Io credo e lo so.
E se ti toccasse il Purgatorio? Qualche marachella l’hai fatta.
Confidiamo nel Paradiso.
L’Inferno no, non è per Carlo Rossella.
Non lo meriterei affatto, posso dirlo con tranquilla e serena sicurezza.
Tanto non muori.
E chi lo dice? Sai quanti amici se ne sono andati col Covid?
Tu nemmeno l’hai avuto. Sei solo morto di paura.
Atterritto.
Sepolto dal sospetto e dallo spavento.
Qui con i miei libri, a sfogliare le copertine di quelli che non ho potuto mai leggere, a guardare il mappamondo.
In Paradiso come ci vai?
Non nella cassa. Terribile.
Terribile, scomodo e troppo popolare.
Cenere sei e cenere ritornerai.
C’è più gente all’inferno o al paradiso?
Sono ottimista e dico che i buoni sono in maggioranza.
Tu eri un falso buono. Hai fatto carriera con Berlusconi.
Propagandista non me lo devi dire.
Ti ha fatto bis-direttore, e poi presidente di Medusa.
Confermo la stima, anche se da tempo non ci sentiamo.
Se i poteri forti hanno gli agganci giusti ritroverai lassù tutti i bei nomi.
Come dicevo, mi preoccupano i rompiballe.
Quelli esistono in ogni luogo.
Io ci credo veramente nella esistenza di qualcosa dopo la morte. Ho certezza nella fede.
E sei così curioso…
Ecco, di vedere proprio cosa mi succede.
L’unico guaio sarebbe un giudizio di parziale assoluzione. Nessuno vorrebbe ritrovarsi dopo una vita di inferno…
…nell’Inferno vero?
Appunto.
Sono certo di non meritarlo.
Vorresti andare prima in Australia però.
L’Oceania è l’unico continente che non conosco. Appena mi rimetto ci vado.
La caviglia come sta?
Guarigione lenta e complessa. Terrorizzato dal Covid, che poi manco è venuto a trovarmi, sono caduto come un fesso in casa.
Viva l’Australia.
Appena mi rimetto, parto.
E se non parti?
Sai che mi piace questa clausura?
Ti fa venire però brutti pensieri.
Ma che dici? La morte è liberazione, e poi parlandone si dilegua.
Alcuni luoghi dell’Australia sono morfologicamente assimilabili al Paradiso.
Viva il Paradiso!