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 2021  giugno 20 Domenica calendario

Il primo weekend nel parco a tema

I bambini giocano e corrono da un’attrazione all’altra di Leolandia, il parco tematico di Capriate San Gervasio, nella Bergamasca, che quest’anno festeggia 50 anni, e finalmente vive il primo fine settimana di quasi normalità. I più piccoli, fino ai 6 anni, non sono neppure obbligati a indossare la mascherina. Diverso l’atteggiamento dei loro genitori, più cauti verso la nuova normalità. «C’è tanta voglia di passare del tempo fuori casa, abbiamo bisogno di relazioni – dice Andrea, di Novara, papà di Matteo, 6 anni, e Cristina, 2 —. Il gioco aiuta i nostri figli a non avere ansia, ma sappiamo bene che non è finita, il Covid esiste ancora». Complice il caldo, c’è chi abbassa la mascherina sul mento. Ma sono pochi casi. E per richiamarli al rispetto delle regole basta un’occhiata da un componente dello staff. David Tommaso, direttore marketing di Leolandia, spiega come il parco ha calibrato la propria vigilanza sulle norme di sicurezza: «Usiamo metodi “soft” con i visitatori— dice il manager —. Anche la chiusura del parco, a fine giornata, è accompagnata e non rigorosa alle 18, garantiamo il rispetto delle regole con gentilezza e sorriso, perché questo è un luogo di svago». 
A convincere le famiglie a tornare a mischiarsi con tanti altri bambini e genitori è soprattutto la larga diffusione delle vaccinazioni. «Abbiamo ricevuto la prima dose 14 giorni fa, per noi questo è un via libera e non vedevamo l’ora», dice Paolo Biglieri, venuto da Abbiategrasso con moglie e figlie, insieme a una coppia di amici con la loro bambina. 
Come al ristorante per i menù, il parco offre un qr code che permette di avere una mappa virtuale, evitando quella cartacea, con aree tematiche e attrazioni. Tra le preferite, quelle acquatiche. «Il cloro è un ottimo disinfettante», si sente tranquilla Marilena Casati, da Cantù, riemergendo dalla città dei Superpigiamini. A prevalere è il desiderio di accontentare i bambini, tanto che la zona meno affollata è Minitalia, antico nucleo del parco, 160 monumenti in miniatura riprodotti, inaugurata nel 1971. 
C’è chi arriva dal Sud. «Abbiamo viaggiato in furgone da Piedimonte Matese, nel Casertano, ogni anno saliamo – dice Antonella Romano, mamma di quattro femmine e un maschietto —. Questa gita ha un valore di rinascita sociale». Ancora più lungo il viaggio affrontato da Salvo Sgroi, arrivato da Catania con moglie e figli, Mirko di un anno e Eva di 7. Sara Squassi invece viene da Gaggiano (Milano) con le piccole Deva, 5 anni, e Sofia, 7: «Ci è pesato molto questo periodo, avevamo voglia di evadere», dice. 
Il desiderio di normalità è testimoniato dalle prenotazioni, raddoppiate rispetto allo scorso anno. Nel complesso, è prevista una media di 50 mila presenze ogni giorno nei 230 parchi permanenti italiani. Nel 2019 sono stati un milione e 200 mila gli ingressi al parco di Capriate, 40 milioni di euro il fatturato. Nel 2020, con soli tre mesi e mezzo di apertura su otto, il fatturato è stato di 10 milioni, con altrettanti di perdita effettiva (200 milioni a livello nazionale). 
«Questo sarà un anno difficile, tra tante limitazioni, spero di perdere solo 5 milioni – dice Giuseppe Ira, presidente di Leolandia e dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani —. Erano 650 i dipendenti (di cui 150 fissi), nel 2021 arriveremo a 400 a pieno regime, è stata congelata anche l’idea di costruire un albergo. Le nostre sono aziende a cielo aperto, con costi fissi, tasse, manutenzione, animali. Quando hanno aperto cinema, teatri e ristoranti al chiuso, non capisco perché ci abbiano fatto aspettare altre settimane».