il Fatto Quotidiano, 20 giugno 2021
Scarlett Johansson, una vedova nera da 15 milioni di dollari
“La Vedova Nera è integerrima. È un grande personaggio. Non ha paura di ammettere quando ha torto. È tenera, a suo modo. È curiosa di se stessa e degli altri. E questo la distingue”. Per Scarlett Johansson Black Widow, al secolo Natasha Romanoff, è un romanzo di formazione cinematografica, perfino esistenziale: “Certamente oggi ho meno paura di quanto non ne avessi dieci anni fa. Ma solo se parliamo di paure non fisiche”.
La prima volta che ha incarnato la creatura Marvel è stato nel 2010 con Iron Man 2, e due lustri più tardi qualche recriminazione c’è: “Anche se è stato divertente, il mio personaggio era fortemente sessualizzato. Come se la Vedova Nera fosse un pezzo di qualcosa, qualcosa da possedere”, ha dichiarato qualche giorno fa a Collider, mettendo spalle al muro Tony Stark, interpretato da Robert Downey Jr: “A un certo punto la chiama ‘pezzo di carne’ e forse in quel momento sembrava un complimento”.
Johansson ha servito Black Widow in altri sei film: The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e infine Avengers: Endgame, in cui si sacrifica per sventare la minaccia planetaria di Thanos: “Sapevamo già quale sarebbe stato il finale per Natasha. Volevamo assicurarci che fosse una scelta responsabile. Abbiamo dovuto lavorare a ritroso in modo che arrivasse in un posto dove fosse possibile: qui doveva risolvere i traumi del passato ed evolversi”.
Dal 7 luglio in sala e dal 9 luglio in streaming su Disney+ con Accesso Vip, Black Widow è la sua prima avventura in solitaria: “All’inizio è davvero sola per la prima volta. È sempre stata parte di qualcosa che a sua volta era parte di un tutto più grande… ora è fuori gioco e si rende conto di avere infinite possibilità davanti ed è davvero soffocante. Poi viene presa alla sprovvista da questa persona (Yelena, ndr) che viene dal suo passato, che ha un’energia folle, è pericolosa e piena di vita, e sebbene non sia bisognosa ha bisogno di lei. È così sconvolta dal gioco, ed è fantastico vederla così: non capiterà più”.
Le vicende narrate si collocano subito dopo Civil War, allorché Natasha infrange gli Accordi di Sokovia e gli Avengers si sciolgono. La ritroviamo intenta a fuggire dal Segretario di Stato Ross e abbandonare il suolo americano: nel cast Florence Pugh quale Yelena, David Harbour alias Alexei/The Red Guardian e Rachel Weisz per Melina, il formato è famiglia, la Stanza Rossa, la Guerra Fredda riscaldata, il piano più complottista che cartesiano e la violenza di genere, supereroico e femminile insieme.
Black Widow è il primo film della Fase quattro dell’Universo cinematografico Marvel (Mcu), dirige Cate Shortland, produce il dominus Kevin Feige: “L’idea di esplorare il passato, il presente e il futuro dell’Mcu è sicuramente nelle carte di tutti i nostri personaggi”. Per ora “scopriamo capitoli della storia di Natasha di cui gli spettatori non hanno la benché minima cognizione: ne esploriamo la famiglia, gli amori e le passioni”, promette la regista, e Scarlett non batte ciglio: “Rispetto a Iron Man 2, sono decisamente più a mio agio nel prendere rischi, nel saltare verso l’ignoto e vedere che succede”. Non solo i rischi, Scarlett deve accettare pure gli scherzi: chi non ricorda l’iconica posa della Vedova, accovacciata, sguardo indomito e capelli al vento? “Ho passato dieci anni a costruirla con un tale impegno e in pochi secondi Yelena l’ha distrutta!”. Nondimeno, l’amore per Marvel non si discute: “Tutti noi abbiamo fatto parte di grandi produzioni prima, ma Marvel è famiglia, un posto unico, caldo e invitante”. Pensavamo fosse amore e invece erano i 15 milioni di dollari ricevuti da Scarlett Johansson per Black Widow? Chissà.