Corriere della Sera, 19 giugno 2021
Mapelli rettrice a Padova, la prima dopo 800 anni
PADOVA «Sono veramente commossa. Ma già sento forte il senso di una dolce responsabilità». La storia, minuto più, minuto meno, è stata scritta verso le sei e mezza di ieri sera. Cinquantasei anni, due figli (un maschio di 25 e una femmina di 14), originaria di Lecco ma residente all’ombra di Sant’Antonio da quand’era una semplice studentessa del Bo, la professoressa Daniela Mapelli, ordinaria di Neuropsicologia, è la nuova, anzi la prima rettrice dell’Università di Padova dalla sua fondazione nel lontano 1222. Già componente (con la delega alla Didattica) della squadra di governo del rettore uscente Rosario Rizzuto, la prima donna della storia a sedersi sullo scranno più prestigioso di via VIII Febbraio assumerà ufficialmente l’incarico il primo ottobre prossimo per poi mantenerlo per i successivi sei anni, ossia fino al 30 settembre del 2027, guidando quindi da protagonista le ormai imminenti celebrazioni per l’800° anniversario dell’ateneo cittadino. «Sarà ovviamente un onore immenso. Ma – premette subito la neorettrice che, in un ballottaggio tutto al femminile, ha distanziato di 195 voti ponderati la 61enne collega di Diritto amministrativo, Patrizia Marzaro – mi piacerebbe molto che, in un futuro non troppo lontano, la distinzione uomo-donna non fosse più un qualcosa su cui soffermarsi. Anche perché, sinceramente, credo di essere arrivata qui per merito della mia esperienza e delle mie competenze e non invece per il fatto di essere una donna».
Che effetto le fa, però, essere la prima rettrice nella stessa Università in cui, nel 1678, la nobile veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia fu la prima donna al mondo ad ottenere la laurea (per la cronaca, in Filosofia)?
«Ripeto, il fatto che io sia una donna sta chiaramente a significare che i tempi, finalmente, stanno cambiando. Anzi, in questo caso, sono già cambiati. Ma quello che davvero mi inorgoglisce di più è il fatto di essere la rettrice di uno degli atenei più antichi ed autorevoli a livello internazionale».
Otto mesi fa, anche all’Università Ca’ Foscari di Venezia è stata eletta la prima rettrice, Tiziana Lippiello. E tra qualche giorno, allo Iuav, sempre a Venezia, potrebbe accadere la stessa cosa con Laura Fregolent.
«Una rivoluzione femminile? Io preferirei parlare di rivoluzione dell’esperienza, delle competenze e della responsabilità, senza più differenziazioni tra uomini e donne».
Il tifo a casa
In famiglia mi hanno supportata e sopportata durante questa lunga campagna elettorale
A chi vuole dedicare la vittoria?
«Anzitutto ai miei due figli, che mi hanno supportata e sopportata in questa lunga campagna elettorale. E poi al mio maestro, anzi al mio mentore, il professor Carlo Arrigo Umiltà, che mi ha letteralmente guidato sin da quando, ormai tanti anni fa, ero una giovane studentessa di Psicologia».
Quali sono, da rettrice, i suoi principali obiettivi?
«Dopo l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid, che ha pesantemente sconvolto i ritmi e le abitudini anche del nostro ateneo, la prima necessità è quella di rimettere al centro la persona, assicurando all’intera popolazione universitaria tutti gli strumenti che servono per orientarsi in una realtà complessa come quella di oggi. E in questo senso, mi ispirerò ad alcuni concetti chiave come la transdisciplinariettà, la formazione continua, l’internazionalizzazione e il trasferimento delle conoscenze accademiche sul territorio, favorendo e valorizzando il dialogo e la contaminazione tra i vari saperi scientifici di un ateneo generalista come il nostro».