la Repubblica, 19 giugno 2021
Draghi dice che farà il mix di vaccini
ROMA – Non fa nulla per nascondere l’irritazione. E anzi, per la prima volta da quando è premier Mario Draghi usa toni talmente diretti da sembrare ruvidi. È molto infastidito dalla confusione di pareri scientifici – o presunti tali – che sconsigliano o gettano ombre sulla vaccinazione eterologa, cioè con due dosi differenti. Pensa che l’incessante rumore di fondo alimentato da alcuni scienziati, medici e virologi – condito da troppi condizionali – crei scompiglio e confonda gli italiani. Li spinga a non vaccinarsi, o a interrompere il percorso a metà. E teme che questo rovini una campagna vaccinale che marciava a gonfie vele. Per questo, si espone. Ci mette la faccia con un messaggio che nessuno può fraintendere: «L’eterologa funziona, io sono prenotato martedì per farla. Ho più di 70 anni e la prima dose con AstraZeneca ha dato risposta bassa, mi si consiglia di procedere così. Quindi funziona per me e per chi ha meno di 70 e 60 anni».
Gli indici di fiducia nel premier sono alti. Una ragione sufficiente per lanciare un segnale pubblico. Poco importa, allora, che la conferenza stampa abbia scarsissimo preavviso. Draghi è appena atterrato dalla missione a Madrid e ritiene che sia arrivato il momento di agire. «La cosa peggiore che si può fare – è il suo esordio – è non vaccinarsi, o vaccinarsi con una dose sola». Il caos generato dal nodo di Astrazeneca, d’altra parte, investe l’intera popolazione: chi è over 60 ha paura di sottoporsi alla seconda dose del composto di Oxford, anche se la scienza la raccomanda, mentre chi è giovane e dovrebbe cambiare “marchio” tentenna, non gradendo l’ipotesi dell’eterologa.
E invece bisogna completare il percorso dell’immunizzazione di massa, insiste Draghi. Lo sostiene con parole che ai presenti sembrano più nette di quelle usate dal Cts. «Coprire» tutti in sicurezza, ecco la sfida, ma farlo in fretta per tutelare i più fragili non ancora immunizzati: «Bisogna cercare tutti coloro che non si sono ancora vaccinati, i cinquantenni, questa è la sfida che abbiamo da vincere. Non so quanti siano, ma sono quelli che si ammalano in maniera grave e devono essere immunizzati».
Il presidente del Consiglio accetta solo una domanda per ciascun cronista. D’ora in avanti, dice, farà così. Nel frattempo, va dritto al punto: «Vaccinarsi è fondamentale». Tocca a Roberto Speranza, assieme al generale Francesco Figliuolo, entrare nel merito del problema: «La raccomandazione molto forte del Cts è per una vaccinazione eterologa sotto i 60 anni, ma resta aperta la possibilità di utilizzare AstraZeneca per chi lo richiede sotto consenso medico».
Anche Draghi pensa che mettendo ordine nel caos i risultati saranno raggiunti. «Nonostante tutta la confusione – dice infatti – è veramente straordinario come la popolazione non mostri l’intenzione di diminuire la vaccinazione. Non c’è motivo di temere un rallentamento». E d’altra parte, non mancano i segnali che indicano la luce in fondo al tunnel della pandemia. Non solo la drastica riduzione di morti e ricoverati, ma anche il crollo del contagio. Una novità che dovrebbe portare l’esecutivo a consentire la circolazione all’aria aperta senza mascherine entro la fine di giugno. L’ex banchiere centrale premette che una data ancora non c’è, ma lascia intendere che la svolta è a un passo: «Domani (oggi per chi legge, ndr) inoltrerò la richiesta al Cts perché ci dica se possiamo toglierla». E anche sull’eventuale cancellazione dello stato di emergenza il capo dell’esecutivo si mostra pragmatico: «Decideremo quando saremo vicini alla data di scadenza».
Per imprimere una svolta, intanto, la Presidenza del Consiglio lancia anche una campagna di comunicazione: “Con il vaccino vinciamo insieme – è lo slogan – Riprendiamoci il gusto del futuro”. È rivolta a tutti: testimonial, infuencer e cittadini. L’idea è veicolare un messaggio di rinascita attraverso un gesto simbolico, la “V”: come vaccino, ma anche come Vittoria. La campagna sarà poi diffusa su media e sui social. I primi due spot sono affidati ad Amadeus, Mara Venier, Paolo Bonolis, Federica Pellegrini, Roberto Mancini, Francesco Pannofino, Marcell Jacobs, Ambra Angiolini, J-Ax, un medico, una bagnina, una personal trainer, un ristoratore, una coppia di sposi. Poi, certo, alcune misure indicano che la vigilanza resta alta. In particolare per l’impennata della variante Delta. Per frenarla, Speranza dispone da lunedì 21 la quarantena di cinque giorni (con obbligo di tampone) per chi proviene dal Regno Unito.