Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  giugno 18 Venerdì calendario

Monaco era la capitale delle spie


Finn Overdick, fotografo giornalista, autore della guida sul mondo delle spie
Finn Overdick, fotografo giornalista, autore della guida sul mondo delle spie
Ogni mattina la ragazza bionda faceva ginnastica con la finestra spalancata. Senza tuta, senza niente, nuda. E gli inquilini della villa di fronte si godevano lo spettacolo. Una scenetta da vecchia commedia piccante.
La villa nella Karl-Theodor Strasse al numero 55, ai Schwabing, il quartiere degli artisti a Monaco, era il Sattelhof, nome in codice di una delle sedi del Bundesnachrichtendienst, uno dei tre servizi segreti della Repubblica federale.
E gli agenti guardoni caddero nella trappola: gli Spionen della Germania Est, coinquilini della giovane e disinibita sportiva, con teleobiettivi li fotografarono e li schedarono.
Riuscirono a fotografare anche i documenti lasciati in bella vista sulle scrivanie.
Sembra una storiella inventata e invece è vera. La racconta Finn Overdick, fotografo e giornalista, che ha realizzato un tour delle spie, quando Monaco era una delle capitali dello spionaggio, insieme con Berlino e Vienna. Una ricerca durata un paio di anni, ha raccontato alla Süddeutsche Zeitung.
Il collega Finn ha ritrovato oltre duecento luoghi dove si svolse quella che era chiamata la guerra nell’ombra. Ha fatto ricerche negli archivi del Bnd e della Cia, e in quelli del controspionaggio della Ddr, creato e diretto da Markus Wolf, chiamato Mischa dagli amici.

Ha intervistato agenti in pensione che gli hanno confidato i ricordi di gioventù.
In bicicletta Finn Overdick, ha girato per Monaco di Baviera e dintorni fotografando le vecchie sedi delle spie, quelle dell’est e quelle dell’ovest.
Overdick, per dieci anni giornalista per un quotidiano del Lussemburgo, ha scoperto per caso che la Cia aveva messo online una parte del suo archivio, vecchi dossier non considerati più top secret.
Ha cominciato a indagare, e a controllare. Sorprendente, ha commentato, come i servizi segreti siano poco discreti.
La Cia ha rivelato un particolare, il Bnd un altro, e così di indiscrezione in indiscrezione, è stata rivelata l’intera storia.
Solo a Schwabing il Bnd aveva sedici centrali, alcune utilizzate per pochi mesi, altre per decenni. Un’agenzia di consulenza finanziaria nascondeva la sezione del Bnd responsabile per l’Africa.
A Monaco, prima della caduta del Muro e della riunificazione della Germania, si trovano un centinaio di società commerciali di paesi dell’est, e molte erano centrali di spionaggio.
Nella Eisenheimerstrasse 59, in un palazzo di sette piani il Bnd aveva diversi appartamenti fin dal 1973. In uno, gli agenti si occupavano della Polonia, ma vennero scoperti dal controspionaggio della Ddr, e la storia venne pubblicata dal settimanale Horizont a Berlino Est, che Overdick è riuscito a ritrovare in un’emeroteca. Era tutto noto quasi mezzo secolo fa, ma la notizia non venne diffusa all’Ovest.
Non tutte le storie sono leggere come quella della ragazza che fa ginnastica nuda ogni mattina. Una segretaria del Bnd a Monaco, Heidrun Hofer, si innamorò di Hans Puschke, senza sospettare che fosse una spia della Ddr. Era uno dei «Romeo», gli agenti addestrati da Markus Wolf, per sedurre le giovani segretarie all’Ovest. Quando la segretaria Hofer fu scoperta e arrestata, e, in quell’occasione, apprese la verità sull’uomo che amava, e che era una spia della Ddr, Heidrun si buttò dal sesto piano.
Overdik ha fotografato le vecchie sedi delle spie, quelle dell’est e quelle dell’ovest e ha ricercato le storie del passato. Così facendo ha scoperto anche le centrali ancora in attività. Ma di queste ha deciso di non parlare per non essere denunciato.
Ma se le ha scoperte un giornalista effettuate nel proprio tempo libero, si presume che queste siano note anche al nemico, chiunque esso sia.
Per il momento Finn Overdick ha messo in internet le sue foto, e le notizie che ha trovato e raccolto, tuttavia sta cercando un editore con l’obiettivo di riuscire a pubblicare la propria guida originale che racconta il mondo scomparso delle spie.