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 2021  giugno 17 Giovedì calendario

Periscopio

Gli italiani che ammazzano le donne sono condannati dalla legge e dalla coscienza civile e morale di tutto il popolo. Compiono un reato orribile. Perfino chi lo commette lo sa. Chi ha ucciso Saman (se l’ha uccisa) l’ha fatto invece nella convinzione di aver obbedito alle leggi del suo dio e della sua storia, e si sente la coscienza a posto. Michele Brambilla. QN.

Si è trovato l’accordo a Roma sul nome di un tribuno radiofonico, Enrico Michetti, su cui si sono fatte molte ironie. La mia sensazione è che non si tratti di una candidatura elettoralmente debole; perché non è debole il radicamento della destra a Roma; perché nel Paese tira un’aria di destra; perché la sinistra è appunto divisa. Aldo Cazzullo. Corsera.

Letta deve recuperare un’identità, rappresentare i valori dell’eguaglianza, dell’accoglienza, della solidarietà ma deve anche difendere i fragili rispetto alla globalizzazione e all’immigrazione. Paolo Natale, politologo Un. statale di Milano. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Mentre Milly Moratti, moglie di Massimo (ex presidente dell’Inter) e collocata politicamente a sinistra, ha sempre goduto di ottima stampa, pur non avendo mai fatto nulla di politicamente rilevante, Letizia Moratti invece è diventata un bersaglio fisso per quella stessa gauche meneghina frequentata dalla cognata. L’hanno, letteralmente, odiata. Al punto che fu ricoperta d’insulti quando, nel 2006, sfilò al corteo del 25 aprile, assieme alla madre, Paola, spingendo la carrozzella su cui sedeva il padre, Paolo Brichetto Arnaboldi, partigiano e deportato a Dachau. Massimo Donelli. QN.

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Ho subito tanti attacchi sessisti e non sono l’unica donna in politica che ne ha subiti. Quando altre ne subivano, io mandavo loro sempre messaggi di solidarietà. Quando è capitato a me, non è mai mancato un messaggio pubblico di solidarietà da parte di Giorgia Meloni. Molte altre donne di altri schieramenti non l’hanno fatto e questo, secondo me, ha un significato importante. Virginia Raggi a “L’aria che tira” trasmissione della Merlino su la 7.

È un paese, l’Italia degli ultimi settant’anni, che ha ereditato dal fascismo un irriducibile amore per i tiranni e un costitutivo disprezzo per le forme della democrazia (dunque per la libertà, che non vive di prepotenze, calunnie e imboscate, come da noi, ma di regole, come nelle nazioni perbene). Non abbiamo realmente impiccato Mussolini, qualunque cosa se ne racconti, ma lo abbiamo interiorizzato. Sotto incantesimo autoritario, l’elettorato italiano s’opprime da sé tifando per chi lo priva del suo diritto fondamentale: la rappresentanza. Solo un elettore masochista può votare partiti che sputano sul parlamento eletto e applaudire chi trasforma gli imputati sotto processo (o anche solo i sospetti sotto inchiesta) in cavie da laboratorio per i Dottor Mengele della magistratura. Eppure, è quel che fanno gli italiani da decenni e decenni. Diego Gabutti, scrittore, ItaliaOggi.

Mi è improvvisamente venuto in mente un carissimo amico di Genova: Gianni Bonelli (Campo Ligure 1930-Genova 24 luglio 2019) che negli anni settanta e ottanta era il potentissimo segretario della Dc ligure. Era il braccio destro di Paolo Emilio Taviani (Genova, 6 novembre 1912-Roma, 18 giugno 2001), uno dei ministri dc più importanti. Bonelli ne curava l’organizzazione dell’elettorato. Gianni era un uomo sensibile, colto e ironico. Lo chiamavo “il gatto” per la sua astuzia e la mente agile. Quando Ciriaco De Mita diventò il leader della Dc a livello nazionale, dopo un po’ Bonelli mi confidò: «Non solo fa tutto di testa sua, senza rispetto per nessuno… No! Ti attacca anche dei pipponi, subito dopo, perché vuole convincerti di avere sempre ragione lui…». Cesare Lanza. Alle 5 della sera.

Si diceva che il ginocchio fosse la tomba dell’ortopedico. Ma oggi non lo è più. Sono state escogitate tecniche che un tempo erano impensabili. Una si chiama Prp, acronimo di plasma ricco di piastrine, detta anche pappa piastrinica. Si prelevano le cellule dal sangue del paziente, si centrifugano e si ottiene un plasma ricco di piastrine, fattori di crescita e citochine, prezioso nelle patologie da usura delle cartilagini dei ginocchi. Lo impieghiamo con successo anche nella tendinopatia della spalla e nel tendine di Achille. Claudio Zorzi, primario ortopedico all’ospedale Sacro Cuore don Calabria, Negrar, Verona. (Stefano Lorenzetto), l’Arena.

Si vede che il ministro Cartabia è in difficoltà. Anzi io credo proprio che abbia capito quanto sia difficile intervenire con una maggioranza così eterogenea, dilaniata tra un’anima giustizialista (il M5s e parte del Pds), una garantista (Forza Italia) e una garantista a giorni alterni (la Lega e l’altra parte del Pd) sul processo penale. Così, non a caso, Cartabia si è buttata e con successo, sulla riforma del processo civile. Un terreno più agevole. Raffaele Della Valle, avvocato (Tommaso Montesano), Libero.

Se dovessi rappresentare l’Ue e dovendo scegliere fra: bella come Venere, solenne come Giunone o brutta come un’Erinni, la descriverei come una Giunone con la faccia della Merkel. No, aspetta… La Merkel in verità ci tratta come pezze da piedi. Allora meglio un’Erinni con la faccia della Merkel. Giorgio Forattini, disegnatore satirico (Giancarlo Perna). Libero.

"Saint-Ex" decide di unirsi ai piloti che su nuovi monoplani portano la posta da Tolosa a Dakar. È un nuovo servizio inventato dalla Compagnia generale di imprese aeronautiche Latécoèr, con tappe a Barcellona, Alicante, Tangeri, Casablanca, Cap Juby. Cinquemila chilometri che una lettera spedita via treno e nave impiega 13 giorni a percorrere. Portata da un Salmson che vola a 140 km all’ora arriverà in un giorno, compresa la sosta notturna ad Alicante: il mondo ha fretta e ha bisogno che tutto sia più veloce. Maurizio Pilotti, Libertà.

In Russia, in piena guerra, Zorzi telefona a Eugenio Corti: «Aerei hanno sganciato vicino a noi. C’era un uccellino su un filo della luce ed è stato ferito. Lo curo ma non vuol mangiare. Vieni!» Corti ci va: «L’attendente portò il povero uccellino ferito. Ne riconobbi la specie (un culbianco, se ben ricordo) e detti il mio responso: «Non mangia che insetti; difficilmente si adatta alla prigionia; bisogna lasciarlo andare». Lo lasciammo andare infatti. A fatica si nascose tra le altissime erbacce che crescevano presso le casette russe». Eugenio Corti: “Diari” edizioni Ares (Cesare Cavalleri), Studi Cattolici.

La diffidenza verso gli altri nasce anche dalla sfiducia in noi stessi. Roberto Gervaso.