il Fatto Quotidiano, 17 giugno 2021
Una pièce su Dino Valdi, “L’ombra di Totò”
Napoli, pomeriggio del 17 aprile 1967. Saracinesche abbassate e manifesti di cordoglio ai muri, la città trattiene il respiro aspettando la salma del Principe della risata, morto due giorni prima a Roma. La folla davanti alla Basilica del Carmine Maggiore è ancora più numerosa di quella tempestata di star, registi e personalità pubbliche che poche ore prima, nella Capitale, era accorsa alla chiesa di Sant’Eugenio.
A Napoli si svolgeva così il secondo dei tre funerali di Totò (l’ultimo sarà organizzato da un “guappo” della Sanità mesi dopo, a corpo già sepolto) e in piazza Mercato qualcuno giura di aver visto Totò in persona: “È vivo, è resuscitato!”. Ovviamente, quell’uomo che è con Franca Faldini mentre sfila il carro funebre e poi a messa non è Antonio de Curtis, ma non è la prima volta che lo scambiano per lui. Si chiama Osvaldo Natale ed è meglio conosciuto come Dino Valdi. Per 15 anni e per 50 film (da Bellezze in bicicletta del 1951 in poi) è stato la controfigura di Totò. Inizialmente stuntman addetto alle scene rocambolesche, dal 1957 comincia a recitare al suo posto, mentre il vero Totò perde la vista.
Dino Valdi voleva diventare attore, finirà per esserlo all’ombra di un altro. E proprio L’ombra di Totò si intitola la pièce che accende i riflettori sulla sua vita. Scritto da Emilia Costantini per la direzione di Stefano Reali e prodotto da Nicola Canonico, lo spettacolo debutterà il 10 e 11 luglio alla Reggia di Capodimonte nel Campania Teatro Festival, prima di cominciare una tournée che lo porterà al Teatro San Ferdinando di Napoli a febbraio 2022.
L’ombra di Totò comincia immaginando che durante quel funerale del 1967 una giovane giornalista del Mattino si avvicini a Valdi per fargli qualche domanda. Su Totò, all’inizio, ma poco a poco la conversazione svela i tratti di questo personaggio rimasto ignoto ai più. Un’intervista immaginaria, la terza scritta per il palcoscenico da Emilia Costantini (che è giornalista al Corriere della Sera) dopo quella dedicata a Oriana Fallaci interpretata da Monica Guerritore nel 2011, e quella su Marina Berlusconi andata in scena con Laura Lattuada nel 2014.
A interpretare Valdi sul palco sarà il salernitano Yari Gugliucci, che dalla sua ha anche una certa somiglianza con Totò, quindi con Valdi, mentre la giornalista immaginaria è Clotilde Sabatino. L’alter ego di Totò è scomparso nel 2003 senza clamore. Anche a lui si applica la legge implacabile enunciata dal Principe verso il finale di partita: in questo Paese per venire riconosciuti in qualcosa bisogna morire.