Il Messaggero, 16 giugno 2021
La saggezza degli asceti al servizio dei manager
Dall’eremitaggio nelle grotte sull’Himalaya ai servizi a lui dedicati sulla CNN: lo scettro di yoga guru cosmopolita del momento spetta all’italiano Dario Calvaruso, fondatore del Navakarana Vinyasa Method, lo stile più amato dai top manager e dalle celebrity del mondo asiatico (per esempio, la pop star Sandy Lam) che affonda le radici nella yoga originale e stimola ad accrescere la consapevolezza. Il Navakarana Yoga si è diffuso in tutto il mondo, tanto da essere diventato una scuola internazionale che forma insegnanti certificati. Originario di Verona, 45 anni, Dario, che era fotografo e musicista, ha vissuto più in Oriente che in Italia: a 21 anni si trasferì in India, dove è rimasto 15 anni, apprendendo lo yoga autentico, le danze tantriche dedicate a Shiva e il Sanscrito da maestri e sadu (asceti induisti), trascorrendo i primi 7 anni a Varanasi (dove si alzava alle 4 del mattino per le abluzioni rituali nel Gange), e vivendo nelle capanne, nei templi del Tamil Nadu e nelle grotte himalayane a 4000 metri.
GLI INCONTRI
«Ancora oggi, dal 1998, non ho una casa; quel che mi serve è in un trolley e mi sposto per insegnare fra Hong Kong, Shanghai e l’Europa. Non ho mai insegnato online, per me la pratica è solo in presenza», afferma Calvaruso che il 21 giugno sarà a Milano, special guest dell’International Yoga Day, dove condurrà una lezione di Yoga Navakarana Vinyasa nella giornata che radunerà (gratuitamente e in sicurezza) gli yoga lovers italiani nella sessione live all’Arena Civica Gianni Brera, nell’ambito dello YogaFestival (www.yogafestival.it). Questa è la sua prima volta pubblica in Italia: gli appassionati sperimenteranno una pratica pensata per essere accessibile a tutti, incentrata sulla gradualità. Dal 25 al 28 giugno Dario, attesissimo dai fan dello yoga più fedele alla tradizione, terrà un workshop a Roma, presso lo studio Open 2.1.0 in via Cassia, la cui presentazione il primo giorno sarà gratuita; il weekend sarà dedicato alla pratica Vinyasa e si terminerà con una sezione di terapia olistica (https://navakarana.com/discover-navakarana/). In questo metodo lo yoga, che è anche una tecnica personalizzata, è concepito come un sistema di autotrasformazione psicofisica per creare leggerezza, flessibilità, adattabilità, forza, purezza mentale e calma interiore. Secondo la tradizione più antica, determinate posture si alternano in vari momenti del mese, a seconda delle fasi lunari. L’insegnante dà istruzioni con il battito ritmico di un blocco di legno e una recitazione in Sanscrito, intonando suoni particolari. La Terapia Olistica è una sorta di stretching che si pratica a terra, una meditazione dinamica dove si riacquista la naturalezza del corpo lavorando sui centri di energia vitale (i marma dell’Ayurveda): ottima anche per chi soffre di sciatica e richiestissima dai manager di Pechino e Tokyo.
I MOVIMENTI
«Uno dei mantra più potenti», spiega Calvaruso, è So Ham (l’universo sono io), «e la respirazione è quella Ujjayi» (dalle narici, con una lieve contrazione della glottide). «Nel Navakarana», specifica Dario, «si distinguono 9 tipi di movimento»: neutrale (in equilibrio), allungamento anteriore, allungamento posteriore, allungamento laterale, allungamento in torsione, bilanciamento sugli arti, inversioni, contrazione del gruppo addominale e degli avambracci, e recupero, ossia il rilassamento. Calvaruso ricorda che «il Navakarana Vinyasa consiste in una metodologia per creare sequenze, dove le 9 categorie di movimento e postura sono combinate in modo sano e armonico, attraverso progressioni cinestetiche. Solo quando queste categorie sono assemblate in sinergia la pratica è completa e bilanciata».