la Repubblica, 16 giugno 2021
Nella nuova Atlantia i Benetton avranno oltre il 33%
MILANO – Edizione blinda Atlantia con i proventi di Autostrade per l’Italia e ribadisce di essere un investitore di lungo termine nel gruppo che controlla anche gli Aeroporti di Roma. Ieri, un cda di Atlantia ha approvato le linee guida di un piano industriale che – tra le altre cose – prevede un buyback tra uno e due miliardi, un dividendo per il 2022 di 600 milioni (che salirà del 3-5% nei prossimi anni) e nuovi investimenti in aeroporti, mobilità e fintech. L’ad Carlo Bertazzo ha presentato alla comunità finanziaria un piano da 8 miliardi, di cui 5 derivanti dalla vendita di Aspi al consorzio guidato da Cdp, che per metà verrebbero restituiti ai soci come cedola e buyback.
Edizione, la holding che fa capo alla famiglia Benetton, ha fatto sapere che non aderirà al buyback, e così facendo la sua partecipazione (oggi pari al 30,25%) salirà al 33-35%, a seconda dell’esito del piano di riacquisto titoli. In realtà, i Benetton avevano pianificato di aumentare la presa su Atlantia già la scorsa primavera, ovvero prima che si capisse se la vendita dell’88% di Aspi alla cordata Cdp-Blackstone-Macquarie sarebbe andata a buon fine.
nel maggio scorso, Edizione ha infatti sottoscritto un contratto derivato per rilevare a termine il 4% di Atlantia, con scadenza 28 giugno. La mossa era stata pensata come una protezione contro scalate ostili, nel caso in cui si fosse verificato un ribaltone dell’assemblea per la vendita di Aspi o si fosse palesata un’incursione ostile di un player europeo. Ma ora che Bertazzo ha annunciato un maxipiano di buyback, che di fatto fa salire la quota della famiglia veneta sopra un terzo del capitale, il messaggio che arriva dai Benetton è che Atlantia non è in vendita. Alla luce del piano di Atlantia, è probabile che Edizione non eserciti il derivato sul 4%, che scadrà il 28 giugno.
Prima di allora, il 22 giugno, è in programma l’assemblea di Edizione per l’approvazione del bilancio 2020. Al momento, non sono previsti cambi di governance. A novembre era stato poi cooptato Enrico Laghi con il ruolo di presidente esecutivo, al posto di Gianni Mion. Laghi era arrivato per risolvere la questione Aspi, ma verosimilmente dovrebbe restare ai vertici fino al closing dell’operazione, atteso a fine anno. A quel punto il professor Laghi potrebbe fare un passo indietro, e al suo posto potrebbe essere nominato Alessandro Benetton. Il secondogenito di Luciano, da sempre è l’esponente della seconda generazione più in vista e l’unico ad aver ricoperto un ruolo operativo nella galassia di Edizione, ai vertici di Benetton Group.
Dopo la scomparsa di Gilberto Benetton nell’ottobre del 2018 all’epoca vicepresidente della holding – si era creato un vuoto ai vertici della cassaforte che controlla tra le altre cose il 50,2% di Autogrill, e il 9% di Cellnex. A distanza di tre anni la famiglia si è ricompattata, il genero di Gilberto, Ermanno Boffa è entrato in cda contravvenendo allo statuto della holding, e d’accordo con gli altri tre rami. E adesso, alla fine della lunga e tormentata vicenda di Autostrade, anche la seconda generazione dei Benetton sarebbe pronta per un nuova edizione della loro Edizione.