Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  giugno 13 Domenica calendario

La pandemia è costata al Roland Garros 180 milioni

Ai tempi del Coronavirus la Coppa dei Moschettieri si è svuotata di euro, le tribune del Roland Garros di pubblico, ma il programma giornaliero degli Internazionali di Francia di tennis si è arricchito da una sessione serale a esclusivo uso e consumo delle tv, visto che a causa del coprifuoco i tifosi hanno potuto assistere solo all’ultima, essendo comunque costretti a lasciare gli spalti alle 23.
Per accedere ai campi in terra rossa di Porte d’Auteil gli appassionati hanno dovuto esibire il pass vaccinale, un tampone negativo o un certificato attestante la guarigione dal Covid, strumenti ormai ordinari in ambito sportivo. 
La novità della notturna – in alcuni giorni protrattasi ben oltre la mezzanotte, ne sa qualcosa Roger Federer – è scaturita dall’accordo raggiunto dagli organizzatori con Amazon (molto attiva Oltralpe dove ha appena acquisito i match della Ligue 1 di calcio), a cui sono stati venduti i diritti per dieci match serali sulle piattaforme Ott. Accordo valido solo per la Francia e non per l’estero: in Italia Eurosport ha infatti trasmesso tutto il torneo, sessione serale inclusa.
Anche quest’anno Parigi non ha riso perché il giro d’affari del torneo è rimasto lontano dai tempi d’oro. Nel 2019, ultima edizione pre-Covid, il Roland Garros aveva prodotto 260 milioni di fatturato, di cui 130 provenienti dagli spettatori (50 milioni dalla vendita dei biglietti, 10 milioni dai gadget, 70 milioni dall’hospitality), 90 milioni dai diritti tv (solo France Tv ed Eurosport ne sborsavano 24 a testa all’anno) e 40 dagli sponsor. 
Nel 2020 a causa della pandemia, che ne ha provocato lo spostamento di quattro mesi da maggio-giugno a settembre-ottobre, il torneo ha registrato una riduzione di 110 milioni del giro d’affari, tutta da ascrivere al capitolo biglietteria e ospitalità. Le minori entrate si sono ripercorse sul montepremi calato da 42 a 38 milioni, con un interessante cambio nei criteri di ripartizione: premi principali tagliati del 30%, premi secondari aumentati della medesima percentuale. 
Il tutto al fine di favorire i giocatori con la classifica peggiore, i più colpiti dal lungo stop imposto nel 2020 dal Coronavirus. Così l’anno passato l’assegno per i vincitori è passato da 2,3 a 1,6 milioni, mentre i due finalisti si sono accontentati di 850mila euro anziché dei canonici 1,18 milioni. Al contrario gli eliminati al primo turno delle qualificazioni si sono visti bonificare sul conto corrente 10mila euro anziché 7mila, mentre gli eliminati al primo turno del tabellone principale hanno incassato 60mila euro anziché i 42mila del 2019. 
Nel 2019, ultimo anno dell’età aurea, i biglietti venduti furono 520mila, nel 2020 si attestarono appena a 15mila, cioè mille al giorno, quest’anno, con la collocazione tradizionale, la stima è di 120mila, tanto che gli organizzatori ipotizzano un giro d’affari complessivo pari a 190 milioni, quindi 40 in più rispetto al 2020 e 70 in meno sul 2019. 
Oggi pomeriggio per la finale maschile tra Djokovic (che ha battuto Nadal in semifinale) e Tsitsipas dentro il campo centrale dedicato a Philippe Chatrier, ci saranno 5mila spettatori, mentre altrettanti assisteranno al match conclusivo attraverso un maxischermo posizionato nell’arena intitolata a Suzanne Lenglen. 
Rispetto al 2020, il montepremi complessivo è ancora diminuito di 4 milioni, attestandosi a 34 milioni, mentre nella ripartizione dei singoli assegni è stata seguita la medesima logica dell’anno passato: la prima moneta è scesa a 1,4 milioni, il battuto in finale si accontenterà di 750mila euro, mentre per gli eliminati al primo turno delle qualificazioni e al primo turno del tabellone principale il compenso è rimasto lo stesso. Peccato per i tennisti italiani che proprio in questa edizione hanno vinto un numero record di match con Lorenzo Musetti, Jannik Sinner e Matteo Berrettini eliminati agli ottavi. 
Il Roland Garros da solo rappresenta l’80% del giro d’affari della Federazione tennistica francese. Meglio giocare davanti a seggiolini vuoti che rimanere senza soldi.