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 2021  giugno 13 Domenica calendario

Bossa nova e Falcao le passioni di Gualtieri

A sedici anni, a Parigi, ha fatto il musicista di strada per un’intera giornata. «Sì, la musica è la mia grande passione» ammette oggi Roberto Gualtieri, storico, già europarlamentare e ministro, favorito alle primarie del centrosinistra per la corsa al Campidoglio. Tutto comincia ai tempi delle scuole medie. «Inizio a studiare la batteria. Dopodiché passo alla chitarra, prima classica e poi jazz. Erano gli anni di Falcao alla Roma, dei grandi festival di musica brasiliana nella Capitale, dei concerti di Caetano Veloso. Facemmo anche un gruppo musicale che suonava nei locali. Il nostro pianista era Giovanni Guaccero».
La politica dunque come servizio, ma la musica come passione. E quella chitarra sempre a portata di mano per intonare le note dolci della bossa nova. E chissà se la tirerà fuori nel corso della lunga campagna elettorale per conquistare gli elettori capitolini. Su questo non proferisce parola, Gualtieri. Certo è che venerdì scorso, ospite di Un Giorno da Pecora, si è esibito davanti ai conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, con una versione del classico Garota de Ipanema. E poi ancora con una interpretazione di Bella Ciao, che il Pd vorrebbe come canto istituzionale del 25 aprile, e che è stata la sua dedica all’avversario del centrodestra a Roma, Enrico Michetti. «Mi stupisce come si possa essere contro, Bella Ciao è una canzone universale di democrazia e libertà, la cantano in tutto il mondo». A Virginia Raggi riserva L’era del cinghiale bianco di Franco Battiato: «Pensando alla sindaca mi sono venuti in mente i cinghiali...». Mentre a Carlo Calenda, l’ex compagno di partito con cui duella ogni santo giorno, Il marchese del Grillo, che non sembra essere un complimento. «Sono semplicemente delle associazioni», minimizza. Ora si è innamorato dei Måneskin, monteverdini come lui, perché «sono un esempio di città forte e creativa». Come dice di volere la «sua» Capitale.