Corriere della Sera, 12 giugno 2021
Teresa Ciabatti sta sulle scatole a molti
Caro Aldo,
Teresa Ciabatti che sembrava la favorita, è rimasta fuori dalla cinquina del Premio Strega. Un vero peccato. Lei che cosa ne pensa?
Guido Milano
Doveva essere in cinquina. Libro totale.
Michele Paoletti
Che la cinquina abbia buon vento, ma sono dispiaciuta per lei. La sua è una voce originale, l’unica che ha un suo timbro inconfondibile. È vero: o piace o non piace.
Federica Bondoni
Cari lettori,
il motivo per cui Teresa Ciabatti è stata esclusa dalla cinquina dei finalisti dello Strega è molto semplice: perché sta sulle scatole a un sacco di gente. Bastava sentire come la notizia veniva prima sussurrata e poi commentata negli ambienti editoriali e giornalistici romani. Non voglio impancarmi a critico letterario (anche se di critici letterari onesti e coraggiosi, a parte il nostro Antonio D’Orrico, non se ne vedono molti. Vedo e leggo invece molti che esercitano l’arte dell’insulto autopromozionale, che è un’altra cosa). Però insomma noi umili lettori più o meno sappiamo riconoscere quando una persona sa scrivere; e Teresa Ciabatti sa scrivere. In ogni caso, lo Strega ha premiato di peggio. Non ne voglio fare una questione di genere. In passato sono state molto lodate giovani scrittrici, preferibilmente amiche (non c’è nessuna allusione nel termine) di personaggi importanti, senza dissipare l’impressione che venissero molto lodate, più che per le loro qualità di scrittura, in quanto giovani scrittrici, preferibilmente amiche (non c’è nessuna allusione nel termine) di personaggi importanti.
Il problema è che Teresa Ciabatti non è il tipo di donna e scrittrice che sta simpatica agli ambienti editoriali e giornalistici romani. Ma è una voce fresca, non prevedibile, non conformista; e trovo azzeccata la scelta di farla collaborare al Corriere, cosa che, vi prego di credermi gentili lettori, non influenza affatto il mio giudizio. Tanto più che lo Strega sarà ragionevolmente vinto da un altro nostro collaboratore, Emanuele Trevi, uno scrittore importante che merita (come l’hanno meritato Antonio Scurati e altri) questo riconoscimento. Che in futuro però sarà vinto da scrittori meno importanti, i quali stanno costruendo pezzo per pezzo l’obiettivo della vita. Letterati di professione, iscritti all’albo dei romanzieri. Ridateci la Ciabatti.