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 2021  giugno 10 Giovedì calendario

Roberto Mancini modello per Paul & Shark

L’ex calciatore dell’Inter Wesley Sneijder, maglia numero 10, olandese del triplete interista e vicecampione del mondo 2010 con la sua nazionale, ha appena pubblicato un libro nel quale, tra molte osservazioni di assoluta franchezza sul mondo del pallone visto da uno dei protagonisti, ne fa una particolarmente interessante: uno dei motivi per i quali José Mourinho era così amato dai giocatori era che li responsabilizzava in modo assoluto. Se vi impegnate al massimo sul campo, in partita e in allenamento, diceva Mourinho, fuori siete liberi di gestirvi come vi pare. Per esempio, anche se contrattualmente i giocatori sono obbligati a indossare la divisa formale del club, Mourinho disse alla squadra di mettere quegli abiti, con cravatta, solo se si sentivano a loro agio. 
È un po’ un segreto di Pulcinella, nel mondo del calcio: i calciatori sono raramente modelli d’eleganza. Per un David Beckham icona di stile ci sono mille colleghi ai confini dell’inguardabilità. Niente di male, ovviamente: sono atleti, non fotomodelli. 
Uno che in campo è sempre stato elegantissimo, e fuori dal campo altrettanto, è Roberto Mancini: il c.t. della nazionale italiana ai tempi del Manchester City appariva spesso sulle riviste maschili britanniche, elogiato per l’Italian style. Gli abiti sartoriali, le famose sciarpe, i maglioni, i giacconi sportivi, il ciuffo: il «Mancio-style» è da anni un punto di riferimento. Inevitabile che finisse per collaborare con un marchio del made in Italy: Mancini debutterà con una capsule collection per Paul & Shark che sarà presentata alla prossima edizione di Pitti Immagine Uomo, composta da 10 capi tra cui una t-shirt, una felpa, un capo «ibrido» e un costume. Tutti con bandierina tricolore e firma di Mancini, tutti realizzati in full white. I materiali? Piquet, jersey, cotone mercerizzato e microfibra high density e il costume è realizzato nel tessuto sostenibile Paul&Shark Save the Sea, in poliestere riciclata ricavata da bottiglie di plastica post-consumo recuperate in mare. Perché proprio il mare è al centro della collezione. 
Spiega Mancini al Corriere della Sera: «La bellezza del mare è una bellezza speciale: ti sorprende continuamente. Più conosci il mare più lo ami, e lo rispetti. È una bellezza che ti circonda: di blu, di silenzio. Di libertà. Il mare lo respiro, ne sento il profumo, e il sapore. Ho vissuto per tanti anni a Genova, una città unica al mondo, e la mia casa era proprio sopra una scogliera. Quando c’era la mareggiata sulla mia terrazza arrivavano gli schizzi d’acqua. La mia terrazza era al quinto piano...». 
Il tricolore 
T-shirt, felpa, costume: dieci capi tutti in bianco con il tricolore e la firma dell’allenatore 
Mancini ama la montagna quasi quanto il mare: «Noi italiani abbiamo con il mare, e con la montagna, un rapporto speciale perché viviamo circondati dal mare a est, ovest, sud, e a nord abbiamo montagne uniche al mondo. È il nostro patrimonio nazionale, che abbiamo la responsabilità di rispettare, e proteggere. Perché tengo così tanto all’integrità della natura? Perché non ce n’è un’altra di ricambio, perché non c’è un “pianeta B”». 
Perché l’incontro con Paul & Shark? «Il mio incontro con Paul & Shark è l’incontro con un’azienda molto italiana e molto internazionale con la quale mi sono trovato subito in sintonia. Abbiamo gli stessi valori: il rispetto per la natura e le persone, l’eleganza, la bellezza, il made in Italy. L’amore per l’avventura. Da sportivo trovo nella collezione Paul & Shark i materiali tecnici che oggi sono normali ma solo vent’anni fa sarebbero stati fantascientifici». 
Un altro elemento che accomuna Mancini e l’azienda di Varese è il classico peacot, giaccone marinaresco che Mancini porta fin da ragazzo: «Il peacoat per me è un capo insostituibile, versatile, perfetto: ecco, è il pezzo che tutti secondo me dovrebbero avere in guardaroba, un capo della tradizione marinara adattato alla nostra vita di tutti i giorni. Se, da ragazzo, avessi trovato giacche a vento leggere e calde come quelle di oggi, mi sarei risparmiato tanto freddo che invece mi sono preso. Mi rendo conto che nei vent’anni passati da quando ho smesso di giocare, è come se ne fossero passati cento sotto il profilo della tecnologia dei materiali. Paul & Shark è all’avanguardia in questo campo».