Corriere della Sera, 10 giugno 2021
Reagan, Gorbaciov e gli alieni
«Signor segretario, ma se gli Stati Uniti venissero attaccati da una potenza extraterrestre, voi verreste in nostro aiuto?», chiese Ronald Reagan a uno stupito Mikhail Gorbaciov. Il leader sovietico rispose d’un fiato: «Senza dubbio, signor presidente». «Anche noi vi aiuteremmo», ribatté il capo della Casa Bianca. Succedeva il 19 novembre 1985, sul lungolago del Parc La Grange a Ginevra. Invece di entrare nella villa dov’era previsto l’incontro formale, i capi delle due Superpotenze avevano sorpreso il protocollo, decidendo di fare una passeggiata ai bordi del Lemano per scambiare quattro chiacchiere. Cominciò così, con una reciproca promessa di alleanza contro gli alieni, il vertice Usa-Urss, il primo tra Reagan e Gorbaciov, prologo della straordinaria stagione che nel volgere di un lustro avrebbe portato alla fine della Guerra Fredda e al crollo dell’Unione Sovietica. Trentasei anni dopo, il genius loci della città svizzera fa da sottofondo a Joe Biden e Vladimir Putin, che mercoledì prossimo cercheranno di riprendere il filo del dialogo, al culmine di una grave fase di tensione nei rapporti tra Washington e Mosca. Anche al summit del 1985, Reagan e Gorbaciov arrivarono sull’onda di sei anni vissuti pericolosamente. Eletto nel 1980, il presidente americano aveva avviato il più grande programma di riarmo del Dopoguerra, in risposta alla linea sempre più aggressiva del Cremlino, culminata con l’invasione dell’Afghanistan nel 1979. L’annuncio americano di uno scudo spaziale difensivo, il progetto «Guerre Stellari», aveva messo nell’angolo la gerontocrazia sovietica, che aveva visto tre segretari generali – Brezhnev, Andropov, Cernenko – morire nell’arco di soli tre anni. Ma, l’elezione di Gorbaciov in aprile aveva aperto una nuova fase. La strada che portò al vertice sul Lemano fu disseminata di ostacoli. Reagan era sotto pressione da parte dei falchi del suo governo perché rifiutasse ogni proposta sovietica. Gorbaciov incontrava ancora forti resistenze all’interno del Politburo. Ma Reagan, anche grazie a Margaret Thatcher che lo aveva già incontrato, sapeva che Gorby era un leader diverso. E lui stesso, che aveva bollato l’Urss come l’Impero del Male, si era convinto che l’olocausto nucleare fosse «un pericolo reale ed imminente». Gli alieni servirono a rompere il ghiaccio. Ginevra fu solo l’inizio. Il meglio doveva ancora venire.