Avvenire, 9 giugno 2021
Gli azzurri a cinque cerchi
Son più di trecento, son giovani e forti, e partiranno tra 40 giorni per il Giappone. Non saranno soli, perché da qui alla metà di luglio il contingente azzurro ai Giochi olimpici nipponici è destinato a crescere.
Ad oggi i qualificati sono 316, ma le stime ottimistiche, quelle che includono anche la qualificazione dell’Italbasket, proiettano la cifra oltre quota 340. Si vedrà, intanto si può già dire che i 314 di Rio 2016 siano migliorati: d’altronde con cinque nuovi sport in agenda l’incremento era nell’aria. A Tokyo debutteranno arrampicata, karate, skateboard e surf e torneranno baseball maschile e softball femminile. L’Italia ha risposto presente staccando il pass con le donzelle del diamante, ma piazzando anche tre specialisti della tavola a rotelle, altrettanti della parete artificiale e quattro interpreti del tatami. Nulla da fare per gli acrobati delle onde e per i maschietti con mazza e guantoni. Per i primi l’appuntamento è rinviato a Parigi 2024, per i secondi il treno rischia di non passare più. È l’ottava volta che gli azzurri ai Giochi saranno più di 300 – nel nuovo millennio il muro simbolico non era stato frantumato solo a Londra 2012 – con l’apice ad Atene 2004 quando il contingente fu di 367 elementi: erano altri tempi, quando gli sport di squadra trascinavano la spedizione.
Cinque team tricolori, debuttano le donne del basket 3x3
In Giappone i team tricolori saranno cinque, anche in questo caso con una succulenta novità: le donzelle del basket 3x3, la versione da piazza della pallacanestro. Scritto già del softball, le altre tre equipe saranno le due del volley e la pallanuoto maschile, unico iridato in carica. Potranno ancora unirsi i maschietti del basket, impegnati tra fine giugno e inizio luglio in un complicato torneo in terra serba, opposti propri ai padroni di casa.
Fare meglio di Rio 2016: conquistare “29” podi
Ad oggi gli uomini olimpici sono 161, le donne 154. Difficilmente si giungerà alla parità di genere, ma per la presenza in rosa è già record: al massimo in passato le ragazze erano state 144 a Rio. La componente femminile sarà maggioritaria nel pugilato – sul ring, a fronte di quattro donne, nessun boxeur tricolore ha in mano finora il pass, cosa che non accadeva da Anversa 1920 – nel tiro a volo dove la fossa maschile avrà un solo esponente contro le due al femminile nei tuffi, nel pentathlon moderno, nella ginnastica artistica e nel tennistavolo. Fin qui la quantità, ma, si sa, i giudizi verranno tratti sulla qualità delle prestazioni e in particolare sul raccolto di medaglie. A Rio 2016 i metalli furono 28: otto ori, dodici argenti e otto bronzi. L’o- biettivo minimo sarà centrare almeno un podio in più, magari con qualche trionfo aggiuntivo così da scalare posizioni nel medagliere costruito sugli ori. Se cinque anni fa prima della partenza per il Brasile, avevamo punte sicure su cui scommettere per l’oro (il nuotatore Gregorio Paltrinieri nei 1500, i tiratori Niccolò Campriani nella carabina e Gabriele Rossetti nello skeet, il pistard Elia Viviani nell’omnium) stavolta il fuoriclasse di gran lunga superiore alla concorrenza non c’è. In più occorrerà considerare le condizioni ambientali delle gare: senza pubblico internazionale, con atleti chiusi in una bolla, senza possibilità di svago dentro e fuori il villaggio.
Il grande sogno: un azzurro nella finale dei 100 metri
Nell’atletica la carta da medaglia d’oro è rappresentata da Gianmarco Tamberi nel salto in alto. Marcell Jacobs e Filippo Tortu possono essere da finale nei 100 metri – mai un italiano ha raggiunto l’atto conclusivo della specialità simbolo della rassegna – per poi cercare di far esplodere il banco nella 4x100. La marcia e la 4x400 mista (le prove che mettono insieme uomini e donne spopoleranno in
tutti gli sport) potrebbero regalarci altre soddisfazioni. In piscina Simona Quadarella è l’asso nella manica, ma alle sue spalle scalpitano pure gli esperti Federica Pellegrini, Paltrinieri (che cercherà di vincere anche nelle acque aperte) e Gabriele Detti, i giovani rampanti Niccolò Martinenghi e Alessandro Mirelli e la teenager d’assalto Benedetta Pilato, che con i suoi 16 anni sarà la più giovane dell’intero team.
Le sciabolate del “vecchio” Montano, Jesi non pervenuta
Il più anziano sarà Aldo Montano, 43 anni a novembre, che in occasione della sua quinta Olimpiade farò solo la prova a squadre di sciabola. Dalla scherma, senza atleti di Jesi dopo 45 anni, si attendono grandi risultati, perché per la prima volta l’Italia è al completo in tutte e sei le armi. Riflettori accesi pure sul tiro a volo e sul ciclismo, le discipline dei due portabandiera: Jessica Rossi e Elia Viviani. Le carte da podio nella ginnastica sono le squadre femminili di artistica e ritmica, la canoa punta più sullo slalom che sulla velocità, nel canottaggio sono stati rimescolati gli equipaggi di due e quattro senza. Tra i cacciatori d’oro anche volti meno noti, ma comunque affidabili: Luigi Busà nel karate, Ludovico Fossali nell’arrampicata, Manuel Lombardo nel judo, Vito Dell’Aquila nel taekwondo. Possono puntare al bottino grosso Frank Chamizo nella lotta e ovviamente le squadre: il Settebello di Campagna è una garanzia, i sestetti della pallavolo possono sfatare il tabù, così come le coppie del beach volley. Già, la spiaggia e i costumi. Prima della pandemia si parlava di Giochi infuocati e per timore dell’afa le maratone furono spostate nella più mite Sapporo. Ora il caldo è passato in secondo piano, ma dal 23 luglio all’8 agosto a Tokyo, con o senza mascherina, si respirerà a fatica.