Il Sole 24 Ore, 8 giugno 2021
La medicina nucleare è una cura
C’è una parola che sempre più spesso echeggia nei corridoi dei reparti di oncologia: teragnostica, una crasi tra diagnostica e terapia. Non si individuano solo le tracce invisibili di una lesione tumorale, ma si punta a far diventare le medicina nucleare parte di un processo di cura. Come? Con un’iniezione endovena di specifici radiofarmaci, capaci di cedere radiazioni mirate a breve distanza di tempo: quando questi riconoscono i target cellulari, ne provocano la distruzione. «In pratica si tratta di uno sviluppo della medicina nucleare che, grazie alla capacità di alcuni radioisotopi di andare a fissarsi direttamente e selettivamente alle cellule tumorali, oggi può portare a un attacco “intelligente” a queste cellule – spiega Umberto Ricardi, direttore del dipartimento di Oncologia della Città della Salute e della Scienza di Torino. Ad oggi un unico trattamento è autorizzato dall’Ema, quello con lutezio-177 per la terapia dei tumori neuroendocrini o Net. Ma si stanno sviluppando numerosi studi che prevedono l’integrazione di questa strategia terapeutica con le attuali terapie disponibili. Tre le altre forme neoplastiche in studio, oggi grande attenzione è dedicata al tumore della prostata per un semplice motivo: esiste un antigene di membrana, chiamato PSMA, che fa pensare ad un trattamento mirato in caso di recidive grazie a radiofarmaci (o radioligandi) specifici che in qualche modo agiscono da anticorpi anti-PSMA. Individuano l’obiettivo, ovvero la cellula neoplastica, e si attivano per attaccarlo e distruggerlo».
Proprio su questo fronte, una novità importante arriva dal Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) grazie ai risultati dello studio Vision. Una terapia mirata con radioligando (Lu-PSMA-617) che ha come obiettivo proprio il Psma e come radioisotopo il lutezio, in aggiunta alla terapia standard ottimale, migliora la sopravvivenza globale rispetto al trattamento nei soggetti con carcinoma della prostata progressivo metastatico resistente alla castrazione ma ovviamente positivo al Psma rispetto alla sola terapia attuale. La riduzione del rischio di decesso è stimata intorno al 38% e si è vista anche una significativa riduzione del rischio di progressione radiografica. «Entriamo nell’era della medicina di precisione nel carcinoma della prostata con lo studio Vision – spiega Giuseppe Procopio, responsabile Oncologia Medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. Per la prima volta viene dimostrata l’azione antitumorale selettiva di un radiofarmaco, il lutezio, in pazienti con malattia in fase di resistenza alla castrazione. L’efficacia antitumorale del lutezio ha indotto un significativo vantaggio in sopravvivenza libera da progressione e globale in pazienti selezionati sulla base di un esame diagnostico innovativo quale la Pet Psma».
Insomma, la teragnostica punta a diventare una strategia di cura per alcune forme di cancro e diversi sono i player internazionali nel settore. Tra questi c’è Advanced Accelerator Applications (AAA), acquisita da Novartis nel 2018. «Oggi AAA ha la sua prima terapia con radioligando approvata, in Europa, Stati Uniti, Canada, Israele, Corea del Sud, Singapore, Hong Kong e Taiwan – spiega la Presidente Sidonie Golombowski-Daffner. Aspiriamo a espandere ulteriormente la disponibilità della terapia: la richiesta di autorizzazione per Lu-Psma-617 dovrebbe essere presentata per la registrazione all’Agenzia europea per i medicinali e FDA nella seconda metà del 2021. Altri programmi di studio in fase precedente nella nostra pipeline includono NeoB, che si ritiene colpisca i tipi di tumore che esprimono il recettore del peptide a rilascio di gastrina (potenziali indicazioni del target per il tumore al seno, ai polmoni e specifiche forme chiamate Gist) e FF-10158, che si pensa colpisca specifici recettori (alfa-V-beta dell’integrina – sottotipi 3 e 5), particolarmente sovraespressi su tumori e metastasi altamente vascolarizzati. Con un approccio integrato dalla scoperta iniziale allo sviluppo in fase avanzata, il nostro team è in una posizione unica per guidare lo sviluppo della prossima generazione di terapie con radioligando».