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 2021  giugno 08 Martedì calendario

Periscopio


Napolitano ha fatto il possibile e di più. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.
I politici che si muovono in base ai sondaggi possono andare incontro ad amare sorprese. Bruno Vespa. QN.
Suono un po’ di tutto. Però so recitare pure mezza Divina Commedia a memoria. Marco Giallini, attore (Candida Morvillo). Corsera.
Io sono tutto tranne che un giustizialista, ma trovo che la scarcerazione di un criminale come Giovanni Brusca sia inaccettabile, è qualcosa che lascia un senso di profonda ingiustizia che rasenta lo sgomento. Claudio Martelli, ministro della Giustizia ai tempi di Bettino Craxi (Claudio Bracalini). Il Giornale.
Si può restituire dignità alla politica imponendo il vincolo di mandato. Non è possibile che ben 12 eletti, cioè un terzo del Consiglio comunale di Verona, abbiano cambiato almeno una volta casacca dalle elezioni del 2017. Vuoi passare a un altro schieramento? Ti dimetti e ti ricandidi nel 2022. Leno Boghetich (Stefano Lorenzetto). L’Arena.
Coraggio Italia è l’ultimo esempio. Che ne sarà di questi partiti parlamentari quando si voterà? Vediamo alle elezioni amministrative che i partiti scompaiono e diventano forze civiche. Rino Formica, ex ministro delle Finanze, socialista ai tempi di Craxi, 94 anni (Maurizio Caversan). LaVerità.
La disperata proposta di eleggere segretario Letta da parte del duo Zingaretti-Bettini ha una qualche intelligenza tattica: il governo Draghi ha bisogno di una sponda con Parigi e consegnare il Pd al capo del partito francese offre opportunità di manovra; il neosegretario Pd ha un odio particolare per Matteo Renzi (vedi trucchi per liberarsi del «renziano» Andrea Marcucci); ha un asse di ferro con Romano Prodi (carta presidenziale da giocare per impedire che Draghi domini tutti i tavoli e partecipare quindi a una trattativa); è pronto a una spartizione del Partito democratico con un Sud (più il Lazio) offerto a ex comunisti (con grillini apparentati via Bettini-Massimo D’Alema al Pd) in cambio di un ridimensionamento del filone laico (Beppe Sala-Giorgio Gori) ed ex comunista (Bonaccini) al Nord. Lodovico Festa. Studi Cattolici.
Il secondo miracolo di Wojtyla è avvenuto a beneficio di una donna del Costarica, Florybeth Mora Díaz, le si ruppe un aneurisma cerebrale. Aveva il cervello devastato dall’emorragia. La notte stessa dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II la donna sentì una voce che le diceva: «Alzati». Si alzò, e stava in piedi. I medici non ci credevano, pensavano di aver scambiato i referti con quelli di un’altra paziente. Dovettero constatare che era avvenuto qualcosa di inspiegabile, il cervello non era più devastato. Ora quella donna sta benissimo. Camillo Ruini, cardinale (Aldo Cazzullo). Corsera.
La pandemia, le morti, i lockdown, la recessione mondiale hanno modificato, esaltandolo, il ruolo delle grandi High Tech. Ce li ha fatti scoprire come strumenti fondamentali per garantire la continuità dei servizi essenziali, dalla scuola alla pubblica amministrazione, un ausilio indispensabile per gli Stati (e, spesso, molto più efficienti degli Stati); così come sono stati efficientissimi veicoli di commercio e distribuzione di ogni genere di mercanzia anche di quelle più essenziali, come il cibo o le medicine. Mauro Masi. ItaliaOggi.
Se la sinistra fa propria qualche politica già sperimentata dalla destra, essa diviene in automatico più bella ed accettabile, perché a sinistra tutte le ciambelle escono con il buco. Per quanto abbiano provato a trarre insegnamenti da esperienze oltreconfine, come quella di Tony Blair, sono rimasti incollati alla tradizione togliattiana e dai tempi del «Migliore», in fondo, non sono mai cambiati. Non cambieranno mai, anche se le loro granitiche certezze vengono spesso messe in ridicolo dalla realtà e dai loro stessi comportamenti quotidiani. Roberto Penna. Atlanticoquotidiano.it.
Il Corriere ha confermato Marzio Breda nell’incarico di quirinalista persino dopo averlo collocato in pensione nel 2016. È ritenuto inamovibile quanto l’istituzione che racconta. Nel frattempo ha visto aggiungersi una pattuglia di colleghi della Rai, delle agenzie di stampa e dei quotidiani, 25 in tutto e tutti accreditati a svolgere il suo stesso lavoro. Stefano Lorenzetto. L’Arena.
Patricia Highsmith si legge sempre con uno sguardo sopra la spalla, come se qualcuno fosse sul punto di aggredirti: il delitto e la violenza sono eventi quotidiani, spesso ci sfiorano, come una lama che ti sibila vicino alla gola. Ma è inutile guardarsi alle spalle: il male è tragicamente inevitabile, perché ce lo portiamo dentro. Tutti, all’occorrenza – ci avverte Highsmith – potremmo diventare assassini. Maurizio Pilotti. Libertà.
Imprudente, nel Napoli, la rinuncia a Rino Gattuso, un ex giovane in evidente crescita: se ne gioverà la Fiorentina. Interessante verificare ciò che farà a Napoli il successore di Gattuso, Spalletti: non ha vinto nulla finora, ma è sempre apprezzato da una certa parte della critica. Di buon senso infine la scelta di Urbano Cairo, che ha assunto Ivan Juric, ormai di sicuro affidamento. Cesare Lanza. Alle 5 della sera.
1942. Eugenio Corti parte per la Russia. Lungo itinerario in treno, attraverso la Polonia e poi fino al Don. Ci sono tre colleghi di Moncalieri: Antonini «alto alto, magro, allampanato, buono fino a fare sempre la volontà altrui, mite; Bellini, pure molto alto e robusto, dal profilo di romano antico, colto, pieno di volontà, veramente in gamba, purtroppo però fascista fino al midollo, e Zorzi, l’unico dei quattro che non sarebbe tornato». Eugenio avrà furiose litigate con Bellini, ma poi ridiventeranno amici quando, in battaglia, si salvarono l’un l’altro la vita. Vita militare abbastanza tranquilla, anche se ogni tanto l’artiglieria e l’aviazione russe si fanno sentire. Solidarietà fra colleghi. In questa fase gli appunti di Corti sono molto sintetici. «Il 19 dicembre giunse la notizia dell’accerchiamento russo e fu dato l’ordine di abbandonare tutto e ripiegare. Iniziarono i terribili giorni della “sacca”». La tragedia della ritirata è narrata nel primo libro di Corti, I più non ritornano. Eugenio Corti, Diari. edizioni Ares (Cesare Cavalleri). Studi Cattolici.
Da giovane leggevo molto e le cose lette hanno lasciato un deposito nella mia memoria. Ricordo frasi, versi, immagini, spesso senza ricordare a chi appartengano. Andrea Zanzotto parlava del «mutuo insegnamento di tutto a tutto»; in quello mi riconosco. Giovanni Mariotti, scrittore (Paolo Di Stefano). Corsera.
Penso al passato come se un giorno dovessi riviverlo. Roberto Gervaso.