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 2021  giugno 06 Domenica calendario

Il sogno di Freud che sogna Irma

Per una ventina di settimane la ventitreesima edizione nei MiniMammut dell’Interpretazione dei sogni di Sigmund Freud ha illuminato la classifica dei best seller (sezione tascabili). La cosa suonava quasi sospetta: che ci faceva proprio ora uno dei cinque libri fondamentali nella storia dell’umanità nella classifica dei più venduti, posto che assomiglia sempre più a un rifugio di canaglie, come diceva Samuel Johnson del patriottismo? All’epoca della sua prima pubblicazione (anno 1900 tondo tondo), la tiratura dell’Interpretazione fu di 600 copie e per esaurirle ci vollero 8 anni. Come si legge nella premessa, l’accoglienza della critica fu «fredda o decisamente ostile». Ma Freud sapeva quello che stava facendo e, infatti, immaginò una lapide da apporre nel luogo dove tutto era cominciato: «In questa casa il 24 luglio 1895 al dottor Sigmund Freud si svelò il segreto del sogno». Quella notte il dottore fece il famoso sogno dell’iniezione a Irma. Eccolo. Freud si trova a un party con tanti invitati. C’è anche Irma, una giovane vedova amica di famiglia e sua paziente un po’ riottosa. Costei si lamenta con Freud perché continua a stare male. Spaventato, lui la visita, lì, in mezzo alla festa. Lei, malvolentieri, si fa guardare in gola. Lui vede certe croste che non gli piacciono per niente e chiama in aiuto il Dottor M., un amico che, nell’occasione, non brilla per perizia medica. Accorrono anche altri colleghi amici: il Dottor Otto e il Dottor Leopold, i quali, come personaggi di una commedia di Molière, non concordano sulle diagnosi. Alla fine si decide che Irma ha una brutta infezione. Freud dà la colpa a una iniezione che le ha fatto tempo prima l’amico Otto: «E probabilmente la siringa non era pulita». Poi Freud analizza il sogno e sembra vedere Nero Wolfe quando riunisce tutti gli indiziati nella sua vecchia casa di arenaria rossa sulla Trentacinquesima Ovest per inchiodare il colpevole alle proprie responsabilità... (continua)