Corriere della Sera, 6 giugno 2021
Cavour era figlio di Napoleone?
Sono più o meno note le molte femmes di Napoleone Bonaparte, di cui è stato appena ricordato il bicentenario della morte (avvenuta sull’Isola di Sant’Elena il 5 maggio 1821). Da Giacominetta Melleria, compagna di scuola in Corsica, alla quindicenne Betsy Balcombe proprio a Sant’Elena, passando,ovviamente, per le «imperatrici» Giuseppina e Maria Luisa, ma anche dalle Fourès (Cleopatra), Grassini, Clary, Bourgoing, George, Branchu, Weimer, de Mathis, Denuelle, Le Roy-Pellapra, Montholon, Walewska («ma femme polonaise»). Oltre a Maria Luisa d’Austria, gli dettero figli Eléonore Denuelle (Léon) e Maria Walewska (Alexandre), e anche figlie (di padre «assente» ) la Pellapra e la Montholon.
Gli avversari borbonici parlarono anche di una passione per Ortensia, figlia di Giuseppina, e di un «passaggio» incestuoso con la bellissima sorella Paolina. Questa, secondo la duchessa d’Abrantès, le aveva dichiarato che non si doveva «mai dire no a una volontà... dell’Imperatore», tanto che, «pur essendo sua sorella, se mi dicesse “voglio!” risponderei: “Sire, sono agli ordini di vostra maestà”». Anche Giuseppina, comunque, aveva sospettato rapporti «troppo intimi» con Paolina, riferisce Alessandra Necci.
A questo elenco si può aggiungere, con tutta probabilità, Adèle de Sellon che, nel 1805, aveva sposato Michele Benso e che sarà madre di Gustavo e Camillo Cavour. La ginevrina Adèle si era dovuta convertire dal calvinismo al cattolicesimo al momento del matrimonio – come già Enrichetta Blondel Manzoni – con l’assistenza del medesimo curatore d’anime, l’abate Tardì di orientamento giansenista. Tardì rimarrà venerato direttore spirituale di Adèle per circa dieci anni e lo sarà anche della famiglia del principe Camillo Borghese, consorte di Paolina Bonaparte e governatore, dal 1808, di Liguria e Piemonte, annessi all’impero francese. Corse anche voce che il piccolo Camillo fosse figlio naturale del principe Borghese, il quale trascorreva molto tempo a Torino, mentre la consorte si recava spesso a Parigi.
In effetti, in un archivio parigino (Institut des lettres et des manuscripts) si conserva una breve lettera manoscritta di Napoleone a Paolina (la «Venere imperiale» ) del 15 dicembre 1809, nella quale l’imperatore, che si trovava in quel momento a Versailles, scrive: «Oggi non è pronto niente. Verrete domani portandomi 4 signore, invece di due, senza problemi. Portate la signora di Cavour a dormire. Questo farà tutta la differenza... Addio sorellina, sono triste e molto stanco» (la lettera era stata pubblicata dal Fleuriot nel 1946, ma in una versione non esatta).
David de Thiais, amministratore dei suoi beni, aveva informato Paolina, circa un mese prima, che Adèle Cavour e Cristina Ghilini de Mathis (piemontese, dama d’onore della stessa Paolina, corteggiata, anche lei, da Bonaparte),passeggiando nel parco di Fontainebleau, avevano incontrato sua maestà, il quale aveva colto una bella rosa, che aveva resistito alla brina, e l’aveva offerta ad Adèle.
Alcune lettere conservate negli archivi cavouriani di Santena, testimoniano anche che, già nell’estate del 1808, Napoleone aveva scritto ad Adèle, da Bayonne, rispondendo a una sua lettera, per chiederle di prestare attenzione ai malanni della sorella, orientandola a recarsi a Genova o a Lucca, invece di restare in Piemonte.
Comunque, circa nove mesi dopo l’incontro di Versailles, il 10 agosto 1810, nascerà a Torino il piccolo Cavour, cui verrà dato il nome del marito di Paolina (Camillo), che sarà la sua madrina di battesimo. Quest’ultima, nel fare testamento il 9 giugno 1825, lascerà «al piccolo Camillo di Cavour, mio battezzato a Torino, scudi mille romani»; e non va dimenticato che il principale biografo di Cavour, Rosario Romeo, ha segnalato che, nel 1810, grazie al sostegno di Napoleone, le fortune della famiglia Benso «avevano raggiunto il loro apogeo» e che, a fine 1812, la suocera, Filippina de Sales (imparentata con San Francesco di Sales), scriverà ad Adèle: «Nous devons tout à l’Empereur».
Se, già nel dicembre 1806, era nato Léon, figlio «napoleonico» di Eléonore Denuelle, Bonaparte – che sposa Maria Luisa d’Asburgo il 2 aprile 1810 – diventerà padre naturale, il 4 maggio successivo, di Alexandre, figlio di Maria Walewska. I due, Camillo e Alexandre (che sarà ministro degli Esteri di Napoleone III), si incontreranno, nel 1856, al Congresso di Parigi: dalle foto ufficiali la somiglianza appare forte.
Paradossalmente, in un incontro parigino dell’8 dicembre 1855, Napoleone III chiese a Cavour: «Che cosa possiamo fare per il Piemonte e per l‘Italia?». Alla richiesta di tempo per dare una risposta, l’imperatore invitò Camillo a consegnare «confidenzialmente» al suo ministro degli Esteri, Walewski, le proposte del governo di Vittorio Emanuele II. In ultima analisi, l’Unità d’Italia era diventata... un affare di famiglia (Bonaparte).