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 2021  giugno 06 Domenica calendario

Valentina in mostra

Sensuale, trasgressiva, emancipata e trasversale, ma anche malinconica, indagatrice, fragile. Rivoluzionaria. Profondamente materica, ma, al contempo, onirica. Bidimensionale, ma capace di influenzare tanto fortemente moda e costume da sembrare viva. Mai pienamente giovane forse, ma mai – sicuramente – vecchia. Icona femminile del fumetto e figura chiave della ricerca del suo autore, Valentina è protagonista della mostra Guido Crepax. I mille volti di Valentina, promossa dalla Regione autonoma Valle d’Aosta, sarà inaugurata venerdì, al Centro Saint-Bénin di Aosta, dove resterà fino al 17 ottobre.
LE SEZIONI
Articolata in sette sezioni, l’esposizione, a cura di Alberto Fiz in collaborazione con Archivio Crepax, riunisce oltre cento opere, tra tavole originali, ma pure inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design, abiti, paraventi, studi per la pubblicità – nel 1957 la prima campagna di Crepax per la benzina Shell vinse la Palma d’oro – giochi tridimensionali e molto altro. Ecco allora, ad aprire l’iter, la sua prima storia disegnata, a dodici anni, L’Uomo Invisibile, poi le copertine di dischi – oltre trecento quelle realizzate negli anni – gli sguardi a cinema e teatro, fotografia e televisione, con riferimenti che spaziano da Eisenstein ad Antonioni e Truffaut. Ancora, arte e letteratura, la rivisitazione dei grandi classici tra Poe, Stevenson, Diderot. E la moda, con abiti ispirati alla sua poetica, da Versace a Krizia, e oggetti di design. Senza trascurare le illustrazioni per racconti di scrittrici emergenti sul femminile Novella. E le sue donne di china: Belinda, Bianca, Anita, Giulietta e Francesca. Poi, appunto, la sua icona, apparsa su Linus, come personaggio secondario – la fidanzata di Philip Rembrandt, critico d’arte con strani poteri – e diventata prima attrice. Valentina, qui è anche una guida e un mezzo, per ricostruire immaginario, quotidianità, fantasie di Guido Crepax, pseudonimo di Guido Crepas. Spogliata in più di un disegno, stavolta è l’eroina a mettere a nudo il suo creatore. l
L’ESTETICA
Nata nel 1965, Valentina rimanda esteticamente a Louise Brooks, attrice e ballerina che affascinò il Novecento, ma anche, per taluni aspetti, alla moglie del fumettista, Luisa. A guardarla bene, però, Valentina è, soprattutto, l’alter ego dell’autore. «C’è moltissimo di Crepax in lei – dice Alberto Fiz – i suoi interessi, la politica, l’amore per il cinema. E c’è di più. Ci sono vari momenti nei quali Valentina parla di Crepax o dialoga con lui. Quando viene accusato di aver creato un’eroina non politically correct, un sex symbol, è lei a difenderlo: «A me piace piacere». Ed è sempre lei a definirlo bambino cocciuto per l’ostinata ricerca di storie imprevedibili. Crepax è Valentina e Valentina è Crepax».
LA MALINCONIA
È attraverso le sue forme e i suoi occhi, velati di malinconia, che l’autore viaggia. E in lei, ci sono le sue memorie, i suoi affetti. «Il suo desiderio di avermi sempre accanto a sé mi lusingava – confida la moglie Luisa nella testimonianza in catalogo (Gli Ori), raccolta prima della sua morte, avvenuta a novembre 2020 – e mi faceva piacere il fatto che molti aspetti della mia vita e molti avvenimenti della mia infanzia li potessi ritrovare nelle sue storie». Valentina si fa sguardo di Crepax, sul mondo. Nelle sue storie, ci sono la critica al conformismo, una precisa idea di stile, una femminilità moderna, la ricerca di una dimensione altra. E un differente modo di raccontare. «Crepax è stato un forte innovatore – prosegue Fiz – con lui, il fumetto è diventato cinema, letteratura, arte. Si vede nelle sequenze. E nel ritmo. Rompe la narrazione tradizionale, inserisce sogni, anzi sogni all’interno di altri sogni». Grande attenzione è dedicata ai giochi da tavola: inventarli era il suo passatempo preferito. «Il gioco rientra nella dimensione di superamento del reale – spiega Fiz – ne ha creato vari, ispirati a battaglie. Giocava con Claudio Abbado, Giorgio Gaber e altri amici». A chiudere il percorso è la ricostruzione dello studio di Crepax, con il tavolo da lavoro, cui è stato pressoché fino alla fine. Affetto da sclerosi multipla, si è spento il 31 luglio 2003. Valentina, invece, stando ai documenti che lui ha disegnato, nel 2022 compirà ottant’anni. «La sua immagine negli ultimi anni di vita di Crepax si è fatta più malinconica, il segno trascinato – conclude Fiz – però, è rimasta attuale. Come altre figure femminili, da Madame Bovary a Marilyn Monroe, ha saputo andare oltre il suo tempo».