Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  giugno 05 Sabato calendario

M5S e Rousseau vicini all’accordo. A Casaleggio andranno 250 mila euro

MILANO Una accelerazione improvvisa, interrotta dalle continue schermaglie, ma tra Rousseau e Movimento l’intesa per siglare la pace, evitare i tribunali e dirsi addio stavolta sembra a un passo. La trattativa si potrebbe chiudere già nelle prossime ore: da entrambe le parti in causa si registra un cauto ottimismo, anche se fonti vicine a Giuseppe Conte fanno sapere: «Non c’è nessun accordo». Restano infatti ancora alcuni nodi da sciogliere e sia dal fronte milanese sia da quello pentastellato trapelano incertezza e fastidio in merito alla fuga di notizie.
Il filo del dialogo proseguiva sottotraccia da diversi giorni, ma con alterne fortune. Movimento e Rousseau si sono riavvicinati nelle ultime ore, dopo la sentenza del Garante della privacy. La decisione dell’Authority ha rappresentato un punto a favore dei Cinque Stelle. Anche ieri l’avvocato Francesco Cardarelli, che assiste il M5S, lo ha rimarcato: «Non si scappa, Casaleggio ceda dati o rischia fino a 2 anni e mezzo», ha detto all’Adnkronos. Ma al di là delle decisioni del Garante, sui Cinque Stelle pesavano in questa fase le incognite relative ai tempi: andare avanti a oltranza avrebbe compromesso le Comunali.
Fondamentale per chiudere l’accordo è stata l’insistenza di Beppe Grillo. Il padre nobile M5S avrebbe chiesto ripetutamente di intervenire per evitare che la guerriglia tra l’ormai ex piattaforma e il neo Movimento contiano. «Dovete sedervi intorno a un tavolo e trattare», il senso del ragionamento di Grillo. Stavolta secondo quanto trapela, oltre a Vito Crimi, si sono impegnati in prima linea anche i direttivi. Un percorso complicato, frenato dalle molte ruggini che dividono Davide Casaleggio e i parlamentari M5S. Anche i big del partito hanno seguito con attenzione gli sviluppi, a partire da Luigi Di Maio, che è intervenuto durante una riunione con i suoi proprio sull’eventuale intesa tra Rousseau e Movimento. «Gli scontri ci penalizzano, per questo è importante lavorare per fare squadra, coinvolgendo tutti – ha detto il ministro degli Esteri –. Bisogna uscire da questo impasse, rilanciarci e trovare un accordo per il bene del movimento, così da continuare a dare risposte ai cittadini. Dobbiamo sostenere Conte e blindare la sua leadership, uniti possiamo ancora fare tante cose utili».
Il via libera
Il nuovo Movimento ideato dall’ex premier potrebbe essere varato alla fine di giugno
Massimo riserbo sulle cifre che accompagnano l’operazione (e il passo d’addio, con la consegna dei dati degli iscritti). Le indiscrezioni parlano di una somma di 250mila euro contro gli oltre 450mila inizialmente chiesti da Casaleggio per saldare quello che l’imprenditore ha sempre bollato come un «debito». Alla fine, l’accordo si farà quasi alla metà e i Cinque Stelle verseranno il denaro in più tranche: una prima parte, più corposa, dovrebbe servire a Rousseau per saldare i fornitori, sulla cifra restante invece saranno fornite – molto probabilmente – delle garanzie.
Se l’accordo verrà ufficializzato – come pare – prima della scadenza dei cinque giorni imposti dal Garante per la consegna dei dati, è facile immaginare che già tra domenica e lunedì possa essere convocata l’assemblea degli iscritti per modificare lo Statuto e far partire la riforma contiana. Contando che è necessario un preavviso di due settimane per l’assemblea, il neo Movimento guidato dall’ex premier dovrebbe essere varato nell’ultima decade di giugno.
«Finalmente possiamo partire con il nuovo progetto: questa era la soluzione più logica – commenta un pentastellato —. Spiace solo avere buttato via quasi sei mesi».