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 2021  giugno 05 Sabato calendario

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Grillo jr e i suoi amici

A quasi due anni dall’inizio delle indagini, la Procura di Tempio Pausania mette un punto fermo nell’inchiesta a carico di Ciro Grillo e dei suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Sono tutti accusati di violenza sessuale, vittima una studentessa di 19 anni conosciuta la sera del 17 luglio 2019 e portata a casa di Grillo a Porto Cervo per una spaghettata. Ora i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio per Grillo e i suoi amici, l’udienza davanti al gup è fissata per il 25 giugno e se l’istanza sarà accolta i quattro giovani andranno a processo.
RESPONSABILITA’
Le dichiarazioni spontanee rese lunedì da Ciro Grillo davanti ai carabinieri di Genova, le indagini difensive presentate in questi mesi dai legali degli indagati non sono bastate per fare cambiare idea al procuratore capo Gregorio Capasso e alla pm Laura Bassani. I ragazzi hanno sempre sostenuto che quella notte, tra il 16 e il 17 luglio 2019, ci sarebbe sì stato sesso di gruppo «ma sempre consenziente». A inizio maggio i magistrati hanno depositato un nuovo avviso di conclusione indagini, definendo responsabilità e ruoli nella vicenda e specificando meglio il secondo capo di imputazione, quello relativo alle foto oscene con l’amica della studentessa norvegese scattate mentre dormiva, come fosse una preda conquistata. Secondo l’accusa era solo l’ultimo atto di una notte di abusi denunciati dalla giovane a Milano, appena rientrata dalla vacanza in Costa Smeralda. Ciro Grillo e i suoi amici, stando agli atti, hanno conosciuto le due ragazze durante una serata al Billionaire. Quando si spengono le luci, alle cinque del mattino, accettano l’invito a concludere la nottata nel residence dove la famiglia Grillo ha un appartamento. «Verso le sei del mattino – si legge in un verbale – mentre R. M. (l’amica della vittima) dormiva», scrivono i magistrati, la giovane è «stata costretta» ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box doccia del bagno con uno dei ragazzi. «Gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare». Poi un’altra violenza, costringendo S. a bere mezza bottiglia di vodka contro la sua volontà. La Procura ha anche agli atti fotografie e un filmato. «La ragazza ha poi perso conoscenza fino alle 15 quando è tornata a Palau», scrivono i pm. La «lucidità» della vittima «risultava enormemente compromessa» quando è stata «condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati» l’avrebbero costretta ad avere «cinque o sei rapporti» sessuali. Ma nel verbale di interrogatorio Ciro Grillo ha ribaltato il racconto. Quel che è successo in camera «doveva essere un gioco, ma poi siamo andati un po’ più in là». Racconta il figlio del garante M5s: «La mattina del 17 luglio 2019 eravamo nel patio io, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta insieme alla ragazza; lei ha bevuto qualche sorso di vodka, da sola e senza che nessuno la costringesse. Dopo la vodka ricordo che abbiamo parlato in modo scherzoso del rapporto sessuale che lei aveva avuto con Francesco Corsiglia e, parlando, lei ci ha lasciato intendere che era meglio una cosa con tre piuttosto che con uno solo».
CELLE TELEFONICHE
La difesa di Ciro e dei suoi amici parla di «qualche sorso di vodka» bevuto spontaneamente dalla giovane, non mezza bottiglia fatta bere a forza (come afferma invece lei) né di «un quarto» di bottiglia bevuto «per sfida», come ha raccontato Lauria in televisione. I magistrati in oltre un anno e mezzo di indagini hanno messo sotto controllo i telefoni non solo dei quattro ragazzi ma anche di altre persone, tra cui quello di Parvin Tadjik, madre di Ciro Grillo. La donna, sentita dai pm, ha sempre raccontato che quella sera dormiva nell’appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza, dicendo di non essersi accorta di niente. Gli avvocati intanto contano di completare il loro approfondimento sulle celle agganciate dai telefoni dei ragazzi: vogliono definire con precisione quanto tempo trascorse tra il primo e il secondo presunto abuso, poiché in quell’intervallo Grillo, Lauria, Capitta e S. lasciarono l’appartamento dove sono avvenuti i presunti stupri per andare a comprare sigarette da un tabaccaio. Dopo l’estate arriverà la decisione del gup.