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 2021  giugno 05 Sabato calendario

Periscopio

Il segretario del Pd è un personaggio di «Letta e di governo». Titolo di prima pagina del Manifesto.
Un terzo degli italiani votò per il Movimento di Grillo più per distruggere che per costruire. Molti se ne sono pentiti e oggi questo elettorato vale, nei sondaggi, la metà del 2012. Bruno Vespa. QN.
Mario Draghi presidente della Bce ha raccolto un’amplissima maggioranza sia per i legami con l’amministrazione Biden (innanzitutto grazie all’intesa con Janet Ellen, oggi segretario al Tesoro a Washington e ieri presidente della Fed quando Mario Draghi era alla Banca centrale europea) sia per il sostegno della Banca d’Italia (poco brillante nella sorveglianza e regia del sistema del credito nazionale, ma tra gli ultimi centri di pensiero strategico macroeconomico rimasti all’Italia), sia per i rapporti con una Francia a cui serve (di fronte allo sbandamento tedesco) Roma per contenere il caos imperante ben espresso dal caso «euro-vaccini». Lodovico Festa. Studi Cattolici.
Meloni, la ex Calimera del vecchio movimento giovanile di Alleanza Nazionale, deve dare un gran colpo d’ali per convincere che con lei è iniziato davvero un nuovo corso accompagnato da una nuova classe dirigente. Se oggi, ad esempio, le chiedessero a bruciapelo sulla squadra di ministri di un suo futuro governo, la risposta molto probabilmente ricadrebbe su dei Carneadi fedelissimi come Donzelli, Montaruli o il giustizialista Delmastro. Ben lontani dai livelli di Tremonti, Fisichella, Urbani e Martino di berlusconiana memoria. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Il fenomeno 5Stelle appartiene alla storia del costume più che alla storia della politica. All’inizio, il Movimento non intendeva essere un partito ma, appunto, un movimento, un movimento di protesta. E motivi per protestare ce n’erano, e ce ne sono tuttora. Ma il passaggio dalla protesta alla responsabilità di governo, trasformando il movimento in partito, ha fatto esplodere le contraddizioni in cui il grillismo era nato e cresciuto. Cesare Cavalleri. Studi Cattolici.
Il Patto del Nazareno è Togliatti puro: il realismo di accordarsi per salvare il Paese. Lo fece Palmiro nel dopoguerra, Berlinguer col compromesso storico, ci provò D’Alema col Cav per le riforme costituzionali degli anni 90. Se però lo fa Renzi, la ditta lo accusa di «riabilitare Berlusconi». Questa è malafede. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.
Militavo nella corrente di sinistra della Dc capitanata da Donat Cattin. Non entrai nel Pci perché era un partito ateo. Ma al di là del decreto con cui il Sant’Uffizio nel 1949 dichiarò peccato grave l’iscrizione al Pci, il mio punto di riferimento era il Vangelo, non la dottrina marxista. Gianni Fontana, dc, ex ministro dell’Agricoltura (Stefano Lorenzetto), l’Arena.
Lutti e paure, dolore e disagio sociale, noia e speranza. Il Coronavirus straripa nella comunicazione. Scontri tra aspettative e promesse deluse. Bandierine sulle emergenze e pagelle quotidiane. Edizioni straordinarie. Chiusure e aperture coi capelli spaccati in otto. Volante. Gli azzeccagarbugli classici avevano un minimo di mestiere. Contratti violati e ospedali pieni. Piani vaccinali che vanno piano piano. Risarcimenti peggio. Geopolitica delle «varianti» e scenari multipolari in fermento. Pestoni e sgambetti nei tentativi di «cambiare passo». Dino Basili. Studi Cattolici.
Da dove traggo l’ispirazione umoristica? Vado a naso. Il ministro Speranza richiude le piste da sci? Io apro Google immagini. Digito una stringa ad minchiam: «Speranza sci». Gli algoritmi qualcosa restituiscono. Ma il mio vero pusher è l’agenzia LaPresse, dalla quale posso scaricare le foto che uso per Il Tempo. Federico Palmaroli, Osho, umorista politico de il Tempo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
L’embargo nei confronti di Cuba è ormai una foglia di fico, Cuba può commerciare con qualsiasi altro paese al mondo. L’inefficienza del sistema economico cubano non dipende dall’embargo, i primi che lo sanno sono i dirigenti cubani. Il problema è l’economia privata che non esiste. Loris Zanatta, docente di Storia dell’America latina all’università di Bologna. (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Il film sul vecchio Sgarbi non è andato nelle sale cinematografiche, chiuse per l’epidemia. Mi è mancato molto, con questo film in particolare, perché so cosa significa accompagnare un film in sala con gli spettatori, rivederlo con il pubblico amplifica le emozioni, dà ancora più profondità ai dialoghi e ai silenzi. Sarebbe stata un’esperienza profonda. Ma lo sarà, nella sale ci stiamo ritornernando. Pupi Avati, regista (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Io i giubbotti li ho perché vado in moto. Mica per quell’iconografia rockettara degli stilisti e dei ragazzi che si fanno crescere la barba, che quando se la taglieranno, come diceva quella, una mia amica: «Capirò quanti mostri ho baciato». Marco Giallini, attore (Candida Morvillo). Corsera.
Ricordo che quando lessi il De senectute di Bobbio pensai che stesse mostrando il lato peggiore dell’esser vecchi. Oltre che un maestro della politica, Bobbio fu un amico e trovai terribile quella confessione di impotenza e di autoflagellazione. Come se, nel rendiconto finale, egli vedesse solo gli errori commessi. Ecco, non vorrei che la mia vecchiaia fosse segnata da un simile pessimismo. Non lo sopporterei. Le stagioni della vita ci mettono davanti a compiti diversi. L’importante è cercare di non condannarsi alla solitudine. Salvatore Veca, filosofo (Antonio Gnoli), la Repubblica.
È la sera del 26 ottobre 1971. Un’ambulanza della Croce Rossa entra a sirene spiegate nel pronto soccorso dell’ospedale «San Carlo Borromeo», a Milano. Ma ormai c’è poco da correre. A bordo un uomo di 49 anni, in stato d’incoscienza, prelevato da un palazzone nobiliare del centro, in via Boccaccio, dietro Santa Maria delle Grazie: roba da gente che sta bene. I medici visitano il paziente. Ci mettono poco a capire che è in coma etilico, che sta morendo col fegato divorato dalla cirrosi epatica. Ma a quel corpo bolso, gonfio, a quegli occhi giallastri da etilista serviranno 19 giorni di agonia (tra sonno chimico e deliri nella veglia) prima di chiudere bottega per sempre, lì nella stanza 305 di Medicina interna del «San Carlo». Come aveva detto lui stesso, lo scrittore Luciano Biancardi: «Ci sto mettendo troppo a crepare». Ancora una volta, aveva ragione. Maurizio Pilotti. Libertà.
I cani sono migliori degli esseri umani perché sanno ma non dicono. Emily Dickinson, poetessa americana.
È facile non temere la giustizia. Ma quanto è difficile non temere certi giudizi. Roberto Gervaso.