ItaliaOggi, 5 giugno 2021
I giapponesi non fanno figli
Il Giappone conoscerà un crollo delle nascite senza precedenti nel 2021. In certe prefetture i nuovi nati sono diminuiti del 60% tra ottobre e marzo. Attualmente, le giapponesi non vanno oltre il figlio unico (il tasso di fertilità è di 1,36 bambini per donna), e questo nonostante il governo nipponico abbia, invece, proclamato ambizioni opposte, e cioè di aumentare la natalità.
La pandemia ha accelerato la denatalità, fenomeno in atto dal 1974 e legato a una molteplicità di fattori che vanno dalla diminuzione dei matrimoni (soprattutto nel 2020 a causa del Covid) alla precarietà lavorativa, in aumento, fino alla determinazione delle donne ad andare a lavorare sacrificando le proprie ambizioni familiari. Nella società giapponese ci si sposa sempre più tardi, e le esigenze di imprese e famiglia sono talmente elevate che conciliarle diventa impossibile e spesso i matrimoni finiscono con il divorzio.
Nel 2020 le nascite hanno raggiunto il minimo storico di 847 mila neonati. Un trend destinato a continuare: scenderanno a 784 mila quest’anno, secondo l’istituto di statistica, e caleranno ulteriormente, attestandosi a 750 mila nel 2039, secondo le previsioni dell’istituto di studi demografici. Le nascite fuori dal matrimonio sono davvero poche (2,3%) paragonate a quelle di altri paesi, come la Francia ad esempio, dove si arriva al 60%. E questo nonostante il tasso di contraccezione sia relativamente basso tra le donne in Giappone (40%). Piuttosto, a influire, è il calo della libido: tra i giapponesi d’età compresa fra 18 e 49 anni, più del 20% degli uomini e il 50% delle donne ha affermato di non sentire più alcun desiderio. E più della metà degli uomini ha dichiarato di avere rapporti sessuali meno di una volta al mese.