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 2021  giugno 05 Sabato calendario

Il business dei soldi falsi viaggia sui social

Il mercato del falso valutario in tempi di Covid viaggia sul dark web e sui social network per aggirare le limitazioni sanitarie. I carabinieri dell’Antifalsificazione monetaria, al comando del colonnello Renato Chicoli, hanno individuato nel web la presenza di reti transnazionali specializzate nello smercio delle banconote false made in Italy dietro pagamenti in Bitcoin o altre criptovalute. 
Sono gli esiti di recenti indagini a svelare l’evoluzione del business degli euro falsi, prodotti perlopiù in Campania – tra le province di Napoli e Caserta – e smerciate in Italia soprattutto nelle grandi città, come Milano e Roma. 
C’è da dire che nel 2020 il business ha subito una flessione, conseguenza diretta delle limitazioni alla libertà di movimento dovute alla crisi sanitaria. Le restrizioni hanno ridimensionale la filiera distributiva delle banconote prodotte in Campania: i corrieri si sono trovati nell’impossibilità di trasportare fuori regione i falsi. Tanto che nelle aree storicamente inondate di soldi falsi, Milano e Roma, si è registrata una sensibile riduzione dei ritiri in via amministrativa. A livello nazionale la Banca d’Italia calcola un meno 27,7% di ritiri, mentre la stima della Banca centrale europea a livello globale è di un meno 17,7%.
Tuttavia, spiega il colonnello Chicoli nel giorno delle celebrazioni per la festa dell’Arma, la produzione non ha subito uno stop. «Nonostante la pandemia, la produzione di banconote false è continuata nelle stamperie clandestine, tanto che sono stati sequestrari ingenti quantitativi di banconote, immagazzinati, in attesa di tempi “migliori”». 
In particolare, l’attività investigativa ha registrato un aumento di sequestri di soldi falsi e consentito di smantellare molte stamperie. Nel 2020 sono state trovate 78.515 banconote contraffatte di vario taglio, a fronte delle 11.145 del 2019. Nell’ambito di questi accertamenti i militari dell’Arma hanno individuato un «sistema» parallelo per aggirare le limitazioni sanitarie. È emerso un fenomeno dalle connotazioni transnazionali, caratterizzato dall’operatività di strutture criminali, in grado di produrre banconote di alta qualità e di smerciarle in tutto il mondo attraverso una filiera distributiva che viaggia sul dark web. «Dalle nostre indagini – spiega il colonnello – è emerso un aspetto di grande interesse, determinato dalle limitazioni imposte dalla pandemia: un orientamento sempre più marcato delle strutture criminali del falso monetario a servirsi sempre più del dark web, per realizzare la vendita di banconote false attraverso propri venditori che operano nei dark market o in alcuni social network». Secondo Chicoli si tratta di «indagini complesse, in cui è necessaria una elevata specializzazione e una grande capacità di penetrazione investigativa. È questa la nuova frontiera del falso. In tale ottica, l’Arma dei carabinieri sta investendo e investirà risorse per poter affrontare adeguatamente tale forma di minaccia».